Dopo aver visto il crepuscolo di "Watchman", ieri notte, oggi sentivo il bisogno di riappacificarmi con l'incanto. Se chiedi loro di cimentarsi in qualcosa di creativo, la smettono di rincorrersi e spingersi, ed elaborano storie meravigliose. Curioso che le femmine abbiano affrontato quasi tutte il tema dell'incontro tra una bambina e un mostro, un fantasma, esorcizzandolo. Tanti maschietti mettono in scena il tema delle guardie e ladri. Un muro da scavalcare, le divise, l'inseguimento. Magari si sono copiati, chi lo sa? Ma dentro, scava scava, c'è sempre un dettaglio che manifesta la personalità di ognuno di loro, l'affrontare la relazione primaria, quelle secondarie. Chi si abitua a un mostro e non ne ha più paura; chi spara tantissimi proiettili, come se potesse giocarsi le sue cartucce solo sul foglio; chi invece è più avanti nel linguaggio scritto arriva ad elaborare boschi vivi e incantati, o animali antropomorfi e parlanti. Qualcuno evita, si tiene indietro e segue a distanza. Uno dei timidi, alla fine, chiede anche lui carta e penna.
Passare tra gli elaborati, commentarli, seguirli, spronarli. Uno non sa come si disegna Iron Man, usiamo 'sti telefonini per qualcosa di utile, per una volta. Cercare immagine di Iron Man, mettergliela davanti. La comunicazione è ricerca, non solo gioco. Anzi, chiedergli di guardare il supereroe per qualche secondo, di studiarlo bene e poi fingere che il telefono si scolleghi. Dovrà arrivarci lui, a riprodurlo, con la memoria fotografica. E così via. Scoprire quello più veloce e sicuro, all'improvviso alzare il suo foglio, senza tante moine, e leggerlo a tutti, ad alta voce. Bravo/a, è bellissima questa cosa che hai fatto. Parte l'applauso, e si avanti. A ciascuno il suo applauso, qualsiasi cosa abbia disegnato o scrittto. Non è una gara, né solo un gioco, è una relazione sociale, fltrata da sé.
Si potesse, si avesse tempo, non bisognerebbe fare altro, secondo me. Stare sempre nei disegni dei bambini, riempirne bauli, parlarne fra di noi. Anzi, bisognerebbe riempirci i muri delle città, coi disegni dei bambini. Secondo me nessun vandalo avrebbe il coraggio di imbrattare questa sacralità.
Quest'alba.
De Pres
Bel laboratorio, complimenti!
RispondiEliminaPropongo delle sessioni per adulti… della serie disegnando s'impara.
Uh! Che bella idea! Un GRANDE laboratorio collettivo, non sincronico, gratuito, dentro e fuori la scuola, a casa, in biblioteca, magari stabilendo un inizio e una fine, non necessariamente con un tema, o forse sì... un cosa del tipo "cosa mi piacerebbe ci fosse dove vivo"... o forse no... liberi tutti... e poi troviamo un posto e li raccogliamo tutti, 'sti disegni, e vediamo se qualcuno ci capisce.
RispondiEliminaMagari, tutti assieme, davanti ai fogli, impariamo qualcosa anche noi, come dice Flavia.