domenica 29 gennaio 2017

Verbale (non ufficiale!) del 3° C.D.I. 2016/17

20 gennaio 2017, Sede dell'Istituto Comprensivo Quinto Nervi di Genova
Presenze dei consiglieri (15 su 19):
rappr. genitori: Calza, Capini, Carbone, Carelli, Ruggieri
rappr. docenti: Balduzzi, Cicciarelli, De Vito, Di Donna, Mezzasalma, Petraglia, Roberto, Semino
rappr. segreteria: Gorni
dirigente: Angiolani

1.   Lettura e approvazione verbale seduta precedente

Letto e approvato.

2.   Concessione palestra Da Verrazzano

La Gymnica ASD di Genova (affiliata UISP) richiede all’Istituto Comprensivo la possibilità di utilizzare la palestra della scuola per un corso di ginnastica artistica femminile dal 1° febbraio al 7 luglio 2017. Le lezioni sono rivolte a ragazze e bambine dai 6 ai 18 anni e si svolgeranno 5 pomeriggi alla settimana, compatibilmente con l’impegno del locale per le attività scolastiche e per quelle gestite dai LET. Valutata l’assenza di controindicazioni e previo parere favorevole della fiduciaria della Da Verrazzano, il C.D.I. delibera all’unanimità la concessione della palestra.

3.   Concessione locali plesso Da Verrazzano

Il DS presenta la richiesta della Società Jupiter di Genova, per tramite del Maestro Dominutti, che, come l’anno scorso, intende organizzare presso la scuola di via Gianelli le “Vacanze Musicali Internazionali. Visto il benestare del Municipio IX Levante e il buon risultato dell’esperienza 2016, il C.D.I. stabilisce di concedere i locali richiesti, incaricando il Dirigente della contrattazione.
Ruggieri chiede che venga aggiunta a questa delibera la nota che in data 18 marzo 2017, con orario 9-14, la «casetta della musica» di via Gianelli sarà occupata dal primo corso BLS/D per adulti organizzato dal Comitato Genitori dell’Istituto. Il corso, a pagamento, sarà tenuto dalla dott.ssa Benaglia Musso Monica per un massimo di n°6 adulti (+18) e prevede il rilascio da parte del 118 di certificazione per l’uso del defibrillatore semiautomatico. La dott.ssa Benaglia si è anche detta disponibile a organizzare corsi gratuiti di primo soccorso (manovra disostruzione, chiamata 118, accenno al massaggio cardiaco) per studenti delle secondarie inferiori o ultimi anni delle primarie. Mezzasalma si metterà direttamente in contatto con Benaglia per valutare la fattibilità della proposta.

4.   Variazioni al Programma Annuale 2017

La DSGA illustra alcune variazioni che vanno apportate al Bilancio approvato il mese scorso, tra cui un parziale rientro da parte del Ministero dei crediti statali riportati nell’aggregato Z. Questa cifra confluisce nella disponibilità finanziaria da programmare.
Il DS annuncia che una particolare attenzione verrà prestata, in sede di programmazione, alle esigenze della rinnovata sede di via Casotti. Al proposito, Ruggieri ribadisce la disponibilità del Comitato Genitori ad occuparsi dell’allestimento di un’idonea biblioteca per la succursale di Nervi, per la quale sarà necessario acquistare scaffalature e arredi adeguati. Ad apertura del futuro anno scolastico verrà individuata l’aula e valutato l’intervento e il finanziamento da parte della Scuola.
Balduzzi chiede che venga preso in considerazione il problema legato all’assenza di tende in molte aule della sede: durante i mesi primaverili ed estivi alcuni locali sono particolarmente esposti al sole, con disagio sia per gli studenti che per i docenti. Il Dirigente sottolinea che l’acquisto delle tende ignifughe non solo è particolarmente oneroso ma, soprattutto, non di specifica pertinenza della scuola. Ruggieri e Carelli si offrono di presentare la questione al Comitato Genitori e, dopo una rapida discussione e disamina degli aspetti più pratici dell’intervento (l’unica soluzione possibile è quella di tende a finestra), si conviene che i docenti consiglieri proporranno al collegio della Secondaria l’eventualità di far apporre, con il contributo del Comitato, delle tende a vetro e, in caso di accettazione da parte di tutti gli insegnanti, il Comitato stesso verrà coinvolto nell’operazione.

5 e 6. Comunicazione del Dirigente e del Presidente del Consiglio d'Istituto

Su invito dei genitori, il Dirigente informa il Consiglio circa la situazione relativa al pasto alternativo a quello offerto dal servizio di ristorazione scolastica (di cui la circolare interna 244 recentemente consegnata alle famiglie dell’Istituto).
Poco prima di Natale il Tribunale Civile di Genova si è espresso negativamente circa il ricorso presentato da una famiglia genovese contro l’Istituto Comprensivo di Prato, oltre che contro il Provveditorato e il Ministero. La denuncia di discriminazione nei confronti di un’alunna i cui genitori hanno deciso di rinunciare al servizio di ristorazione scolastica è stata rigettata dal Tribunale in quanto l’accusa non si è mai verificata: l’alunna infatti non è mai stata allontanata dalla classe o dall’insegnante e ha sempre consumato i pasti in compagnia dei compagni, grazie ad una procedura eccezionale individuata e coordinata per mesi dalla dirigente scolastica, dal personale docente e ausiliario. La Corte d’Appello si è poi dichiarata non competente nel giudicare né tantomeno suggerire le modalità con cui l’alternativa del pasto domestico possa essere concretizzata all’interno delle singole istituzioni scolastiche. È pertanto prevedibile che l’avvocato torinese che conduce personalmente le azioni legali di chi, tra Lombardia, Piemonte e Liguria, intende imporre il pasto domestico sostitutivo di quello ufficiale nelle scuole, suggerisca ai propri assistiti di rivolgersi, per quest’ultimo aspetto, al tribunale amministrativo regionale.
Stando così le cose, in attesa delle annunciate linee guide da parte del Ministero e delle richieste indicazioni alle ASL, le scuole si trovano nella condizione di valutare, plesso per plesso e situazione per situazione, la fattibilità o meno del consumo di pasti portati da casa. Da qui la volontà di informare le famiglie dell’Istituto con la comunicazione del 10 gennaio, cui seguiranno altre notizie non appena disponibili.
Docenti e genitori sottolineano come, al di là della possibilità o meno di modificare le procedure con cui viene vissuto il momento della refezione scolastica -intensificando, durante la mensa, la presenza di docenti e collaboratori scolastici sottratti però, in mancanza di risorse aggiuntive, al tempo scuola (programmazione, compresenza, corsi alternativi…)-, il punto preoccupante è la volontà di intaccare il senso stesso del tempo pieno, dove il pasto comune rientra a tutti gli effetti nell’orario di attività didattica e dove la condivisione dello stesso pasto (e non solo dello stesso tempo dedicato al pasto) ha importanti ripercussioni dal punto di vista formativo. A questo si aggiungono gli evidenti problemi legati alla presenza di studenti con allergie alimentari gravi, i cosiddetti «codici rossi» a rischio di anafilassi. Le famiglie di questi bambini seguono con naturale apprensione gli sviluppi di questa campagna ed è quindi molto importante che al proposito vengano fornite informazioni corrette e puntuali.
Sempre in tema di ristorazione scolastica, gli uffici comunali preposti, in collaborazione con le commissioni mensa dei nove municipi, hanno organizzato un primo incontro per l’elaborazione del nuovo menu scolastico, che verrà adottato a partire dal 1° novembre 2017. I genitori consiglieri presenti dichiarano la propria volontà di seguire i lavori di questa commissione, alla quale è stata richiesta copia dei verbali, e a darne notizia alle famiglie.
Capini chiede al DS informazioni sull'andamento degli open days delle scuole d'infanzia, primarie e secondarie. Il DS rileva che la partecipazione delle famiglie alle giornate aperte e agli incontri di presentazione è stata molto soddisfacente, soprattutto per quanto riguarda le medie, sebbene sia difficile prevedere l'esito delle iscrizioni dato che a giugno di quest'anno "usciranno" dal primo ciclo di istruzione solo 3 classi quinte anziché 5. Per quanto riguarda invece le scuole d'infanzia non dovrebbero esserci preoccupazioni perché il numero di iscritti è già quasi sufficiente a garantire le 4 sezioni.
Carelli presenta ai consiglieri il progetto «Un libro per sorridere» della Fondazione Dottor Sorriso Onlus. La Fondazione si occupa di clownterapia e da qualche anno, in via sperimentale, è attiva anche presso il Gaslini. Il progetto va a sostenere la presenza di 2 operatori professionisti nel Reparto di Fibrosi Cistica e nell’Ambulatorio di Giorno dell’ospedale pediatrico genovese e consiste nella proposta di acquisto di libri per ragazzi all’interno dei cortili scolastici. L’organizzazione pratica dell’iniziativa è completamente a carico dei responsabili del progetto. Vista la bontà e serietà della proposta, Carelli si impegna a proporre la cosa al Comitato Genitori affinché si occupi dell’idonea promozione del progetto.
Terminati gli argomenti all’ordine del giorno, la seduta viene sciolta.

Senza mete, un diritto

Uno spunto di riflessione importante che ho pensato di condividere, visti i contenuti del blog e della newsletter di noi genitori, soprattutto pensando a chi in questo periodo deve decidere se anticipare l’iscrizione dei propri figli alla Scuola Primaria.

Dopo aver letto questo articolo l’ho condiviso con un’amica che ha insegnato alla materna e insegna ormai da molti anni alle elementari. Lei mi ha raccontato: "Non riesco a generalizzare, bisognerebbe valutare ogni volta la situazione. Pur convinta del diritto sacrosanto alla lentezza, mi sono trovata, a volte, a consigliare l'ingresso dei bambini alla scuola primaria in anticipo ed era la cosa migliore da fare. Quando un bambino ha buone capacità e una sana curiosità per la lettura e la scrittura come fai a tenerlo ancora lì? Purtroppo però l'idea delle insegnanti non corrisponde quasi mai con quella dei genitori. Come quando ci sono bambini che i genitori hanno voluto a tutti i costi mandare in prima, nonostante le diverse valutazioni e i consigli delle insegnanti. Bambini che poi hanno davvero sofferto e faticato a stare al passo, bambini che si sono sentiti inadeguati e stanchi e che, devo dire la verità, non hanno mai recuperato pienamente quella "distanza" iniziale.”


Sasha Carnevali



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Sempre più numerosi  i ragazzi e bambini, dalla vita apparentemente normale, che si presentano al Pronto Soccorso con un disagio psichico che nasconde un grande dolore: iperstimolati, addestrati a primeggiare,  incapaci di trovare la forza di reagire ad una delusione. E' quanto è emerso nel dialogo ad Educa tra la dottoressa Costanza Giannelli, direttrice dell'Unità ospedaliera di Neuropsichiatria infantile dell'Ospedale S. Chiara di Trento, il maestro Franco Ulcigrai, Cofondatore della scuola Steineriana il Cerchio di Rovereto  e Maurizio Camin, direttore della cooperativa sociale L'Ancora.

"Pigiama party alla scuola materna, tre lingue in prima elementare, corsi di arti circensi, musica, gare di sci, la media del nove. Ai bambini viene chiesto di essere sempre più intelligenti, dotati, abili e capaci. Troppo desiderare, troppo avere, troppo sapere, troppe soglie buie varcate in anticipo, con corpo fragile, senza corazza e senza la spada giusta". E' questo il pensiero di Costanza Giannelli che disegna i genitori moderni come i responsabili, a volte inconsapevoli, di un grande dolore inflitto nei bambini, perché "è più facile vantarsi della luce dell'intelligenza del proprio figlio piuttosto che della zona d'ombra dove si muove la consapevolezza". E così i bambini si trovano prima o poi ad imbattersi nell'indifferenza, nella delusione e nel fallimento senza strumenti per poterli affrontare. "Umiliati e feriti a morte non riescono a reggere lo sguardo dell'altro, si blindano nel rifugio solitario e meditano la vendetta. E così il web diventa uno specchio senza confini e senza regole, un luogo dove cancellare il disonore e la vergogna, dove si può apparire e scomparire senza regole e responsabilità".
Costanza Giannelli si augura che dopo quest'era falsamente buona e illuminata, ne nasca una nuova dove "un bambino molto intelligente abbia la possibilità di trovare maestri speciali che gli insegnino a tornare indietro, gli mostrino il volto del fiore e dell'animale e, finalmente, possa trovare la quiete."
Anche Franco Ulgigrai chiede ai genitori di non avere fretta e di ripensare al momento in cui il bambino è pronto per iniziare la scuola primaria. "Spesso già a cinque anni si trova seduto al banco di scuola, senza aver raggiunto la maturità sociale, e privato dell'"anno del re", quel periodo importante in cui il bambino si sente più grande e può dare il suo contributo ai compagni più piccoli. Iniziare la scuola senza la maturità necessaria, porta facilmente il piccolo a vivere un senso di inadeguatezza". Ulcigrai riporta, inoltre, l'esperienza positiva dell'asilo nel bosco organizzato in Alto Adige, "dove i bambini devono seguire solo le regole del mondo e della natura senza mete, sul binario della massima tranquillità e serenità".
Dello stesso parere il direttore della cooperativa Arianna di Trento, Maurizio Camin, il quale racconta come ogni giorno veda adolescenti non ascoltati, affaticati e ingabbiati all'interno di regole. "Giovani che parcheggiano il corpo a scuola, ma hanno anima e interessi fuori, che fanno fatica a stare al mondo, perché non riescono a pensarsi nel futuro".
Francesca Gennai, vicepresidente del consorzio Con.solida, che ha moderato l'incontro, ha provato a trarne le conclusioni "le esperienze che abbiamo ascoltato oggi, ci ricordano che dobbiamo garantire ai bambini il diritto alla lentezza, alla natura, alla selvatichezza, alla ferita, alla noia, al vuoto e soprattutto ad essere ascoltati".

giovedì 19 gennaio 2017

si ri-INCOMINCIA da 3!


Auditorium dei Padri Salesiani di Via Carrara, 260
Mercoledì 25 gennaio 2017 - ore 16.45
Assemblea di Presentazione
Per partecipare è necessario preiscriversi compilando un modulo dal sito www.coopminerva.org o inviando una mail agli indirizzi dei responsabili del progetto:
roberta.facchini@coopminerva.org - cristiana.busso@asl3.liguria.it
Il progetto è riservato ai genitori dei bambini dell’ultimo anno delle scuole d’infanzia e dei primi due delle primarie del Levante genovese.
PRIMA
Anticipazione dei comportamenti e “non rispetto” delle tappe evolutive
Trucchi, vestiti fashion, videogiochi, cellulari e tablet, feste e vita sociale intensa
TUTTO E SUBITO
L’epoca della tirannia e dei piccoli imperatori. Le Regole
Bambini piccoli che protestano, urlano e fanno i capricci e genitori in difficoltà nel prendere posizione.
Bambini che fanno fatica ad aspettare e devono essere intrattenuti.

A Tutti i Costi
Educati a vincere e pronti per “giocare
Il piacere immediato del vincere, il non poter perdere, giochi senza giocattoli, premi e sorprese a ripetizione. Bambini competitivi per vincere e primeggiare
PRECOCEMENTE
Ses Sessualizzazione precoce. Educare alla sessualità
Il bisogno di “apparire”; il potere di sedurre.



lunedì 16 gennaio 2017

"Sono vasto, contengo moltitudini" (W. Whitman)




In questa riflessione di Galli Della Loggia sul Corsera (CLICCA), colgo due inadeguatezze. Quella della scuola italiana odierna, che sembra priva di una bussola pedagogica, al vento dei tempi, stritolata tra riforme incompiute, tensioni antisociali e una frammentazione identitaria. Ma poi anche l'inadeguatezza della critica di stampo gentiliano, crociano, il rimpianto della pianificazione centralizzata, politica, del ministero che detti la linea, del maestro che esegue, lanciando il quaderno dell'asino nella stufa. Tra didattica frontale e quella laterale, o sfuggente, ci può essere una via di mezzo. Arricchire i piani dell'offerta formativa, lavorando anche sulla qualità della domanda formativa. Mettere una lavagna elettronica per classe, per rendere lo spettro di quel che si impara più vasto, non più diluito. Digitalizzare la scuola, affrontando le insidie della digitalizzazione: creare il cittadino nuovo, che non può che essere multipolare, ma a partire da una sua identità strutturata. O si perde.
Come i discorsi sui bei tempi che (non) furono.

De Pres



giovedì 12 gennaio 2017

'o semaforo! Una storia a lieto fine.


Nel dicembre del 2009 a tutto sto pensando tranne che alla scuola. E' un periodaccio e ho altro per la testa. Mi imbatto, però, nella sottoscrizione per l'installazione di un semaforo a chiamata all'altezza dell'attraversamento pedonale di via Somma 73, cioè dell'entrata ufficiale alle scuole d'infanzia Via Somma e primaria Luigi Manfredi. Ho un figlio in prima elementare e un altro all'asilo. Proprio lì.

Ai tempi una mamma caparbia e coraggiosa, i cui figli sono oramai decisamente cresciutielli, aveva intrapreso una personale battaglia con gli uffici comunali preposti alla viabilità e ai semafori per ottenere maggior sicurezza per i bambini, i genitori e tutti i lavoratori della scuola gravitanti attorno a un tratto di strada che era, ed è a tutt'oggi, oggettivamente molto pericoloso. La sua proposta di far installare un semaforo a bottone già nella primavera di quell'anno aveva ottenuto parere favorevole da parte dell'Ufficio Mobilità e Trasporti del Comune di Genova, ma nessuno ancora s'era preso la briga di... sbrigare, appunto, la relativa pratica.
Fatto sta che la petizione raccoglie quasi 400 firme nel giro di poche settimane.
Le famiglie della scuola sono ben consapevoli dei rischi che si corrono percorrendo a piedi via Somma e dell'estrema cautela con cui va attraversata la strada. Frenate brusche, sorpassi folli, bimbi afferrati all'ultimo momento per la giacca o lo zaino sono all'ordine del giorno, ma nonostante tutto inizia a circolare la voce, per carità non ufficiale e mai confermata dalle autorità preposte, che via Donato Somma non sia ritenuta una strada oggettivamente "pericolosa" e che in ogni caso non possano essere previsti interventi di sorta (rallentatori acustici, dossi, ecc.) per invitare automobilisti e motociclisti a ridurre la velocità. Al massimo un vigile in più la mattina alle 8 in corrispondenza delle strisce pedonali della scuola.

Nel corso del 2010 viene rafforzato il servizio di assistenza ai pedoni (il vigile è presente sia all'ingresso che all'uscita degli studenti delle elementari, lasciando però scoperto l'orario della scuola d'infanzia), e si comincia ad abbozzare il progetto di estendere a determinate scuole i cosiddetti tutor d'area. L'abbozzo resta lì, per il momento. 

Il 23 agosto del 2011, nel primo pomeriggio, un autoarticolato che sta viaggiando su via Somma in direzione levante si ribalta all'altezza della chiesa di Sant'Erasmo riversando tonnellate di pietre sulla sottostante via Capolungo, spazzando via il muretto del marciapiedi, una scaletta, il palo della luce e distruggendo diverse macchine parcheggiate. Una turista, travolta, è ricoverata con codice rosso a San Martino. Qualche settimana prima un residente della zona è investito e ucciso sulle strisce pedonali a valle della scuola. 
Alla riapertura dell'anno scolastico il Consiglio di Circolo della Direzione Didattica, a firma del suo Presidente e della DS, denuncia formalmente la pericolosità di Via Donato Somma, con particolare riguardo all’attraversamento di servizio alla scuola. La lettera è inviata al Presidente del Municipio IX Levante, al responsabile del Distretto 9 della Polizia Municipale, all’ASTER, all'assessore alla protezione civile, all’ufficio per gli impianti semaforici e a quello della mobilità e trasporti. Pochi giorni dopo arriva la risposta di un dirigente comunale: «l'impianto in questione è già inserito nella lista di quelli di futura realizzazione nell'area Levante - Val Bisagno. Una volta impegnate le necessarie risorse, sarà possibile calendarizzare, d'intesa con il locale Municipio, la realizzazione dell'opera in questione». Mettetevi il cuore in pace. Sic et simpliciter.
Il mese dopo, è il novembre 2011, ennesimo incidente mortale sempre in via Somma.
Prima di Natale il Comandante della Polizia Municipale informa la dirigente scolastica che la calendarizzazione del semaforo è pronta, ma che l'impianto è inopinatamente scivolato al 5° posto. 
Qualcuno inizia a ipotizzare l'eventualità di una colletta pubblica per l'acquisto e l'installazione di un impianto semaforico privato. Il costo, escluso l'allaccio elettrico che comunque spetta al Comune, si aggira sui 15.000€.

Siamo nel 2012. I bambini crescono e dall'asilo passano alle elementari, imparano a contare e a scrivere, conoscono nuovi compagni e nuovi giochi. Nuove famiglie frequentano il cortile delle scuole, si stringono amicizie e sodalizi, si comincia a parlare di comitati genitori, ma in via Somma tutto è come sempre. Nel febbraio il parroco della chiesa di Sant'Erasmo organizza un incontro aperto alla cittadinanza invitando anche alcuni rappresentanti dell'amministrazione comunale e della circoscrizione (si apre la campagna elettorale per le amministrative: è un buon momento!). Il don pretende garanzie di sicurezza sul tratto terminale di via Donato Somma, quello in cui la strada, dopo la lunga discesa iniziale, fa una bella curva ad S e si immette sull'Aurelia pochi metri prima di entrare in quel di Bogliasco. Proprio in quel tratto le auto, le moto e, appunto, i camion arrivano ad una velocità a dir poco eccessiva per una zona residenziale, con il cortile della chiesa proprio lì sotto, spesso gremito di bambini (catechismo e doposcuola). Si forma un comitato spontaneo di cittadini che inoltra al Comandante dei Vigili e al Comune una richiesta formale d'intervento.
Contemporaneamente un papà di un'alunna delle elementari fa un esposto al Comando dei Carabinieri di San Martino per «continue indiscipline stradali vicino alla scuola L. Manfredi». La risposta è la solita: «in relazione all’esposto presentato dalla S.V. [...] si comunica che – anche a seguito di interessamento di questo Comando – è prevista l’installazione di un impianto semaforico a richiesta pedonale. La pratica è attualmente all’attenzione della Direzione Mobilità – Settore Regolazione del Comune di Genova e l’opera è stata inserita tra le priorità per l’anno in corso». Urca. Entro il 2012??
All'area viene assegnato un tutor. Per tutti noi sarà l'amatissimo nonno Marco, che poi nonno non è neppure, ma è come se lo fosse stato davvero per tutti gli alunni della scuola. Anche per le maestre, i bidelli, i genitori. Una certezza. Una sicurezza, anzi! Una presenza talmente importante che finisce immortalato in una mostra fotografica sul piacere della lettura perché per gli studenti della Manfredi il nonno vigile è un adulto di riferimento imprescindibile. 
Le lezioni finiscono e in agosto una signora viene investita e uccisa sulle zebre di via Somma. 

Nel 2013, pochi giorni prima che inizino le lezioni, ancora un incidente mortale in via Somma, poco dopo l'incrocio con via Sant'Ilario in direzione levante. Muore un uomo di 43 anni. I genitori della scuola e i residenti ritornano all'attacco: sollecitano i Carabinieri affinché il loro dichiarato interessamento non marcisca sulla carta e propongono al Municipio la realizzazione di una adeguata segnaletica orizzontale. Il neonato Comitato Genitori dell'Istituto Comprensivo Quinto Nervi fa da cassa di risonanza, offrendosi addirittura di organizzare una squadra di volontari per la realizzazione di zebre rosse all'altezza dell'ingresso della scuola. A ribadire il concetto che nonostante tutto via Somma non eccelle per il numero di morti e che quindi bisogna avere più pazienza, il Comando specifica che «in tutta la via D. Somma, dal 18 settembre 2012 al 18 settembre 2013 sono stati rilevati n. 36 incidenti stradali di cui n. 21 con feriti. Nello specifico in prossimità dell’edificio scolastico (civici n. 66 e n. 71) sono stati rilevati n.2 incidenti stradali con ferito e n.1 incidente stradale senza ferito all’altezza del civ. n. 74 non insistenti sull’attraversamento pedonale zebrato». Insomma, o succede qualcosa di veramente apocalittico o la smettete di lamentarvi.

Contrariamente alle aspettative il nuovo presidente del Municipio manifesta una certa attenzione all'intera faccenda. La nuova amministrazione stanzia una bella sommetta per "rinforzare" la sicurezza degli attraversamenti pedonali: vernice rossa riflettente, lucine nell'asfalto, costruzione di ostacoli in cemento che impongono il rallentamento. Qualcosa arriva anche a Nervi e, nell'inverno del 2014, le strisce pedonali della Da Verrazzano e della Manfredi sono precedute da grossi triangoli rossi orizzontali.  
Giugno, scuole ancora aperte: muore un turista francese durante un incidente in via Somma, poco prima del semaforo di via Sant'Iario. Nell'incidente sono coinvolti anche tre ragazzi. Il tutor d'area è spostato sulle scuole di Piazza Duca degli Abruzzi, dove la situazione traffico non è rosea. Qualche genitore abbandona la battaglia. Altri ne intraprendono diverse. Rassegnazione.

Novembre 2015: grave incidente in via Somma, all'altezza delle serre Musante in direzione Genova. Coinvolti due ragazzi di 25 e 21 anni. Negli altri giorni, solite gincane sulle zebre di via Somma 73.

2016. Mentre si parla di mille cose e se ne realizzano altre tremila, un assessore del Municipio Levante mi comunica che l'impianto semaforico a chiamata di via Somma è arrivato alla fase conclusiva. Sorrido. Ho perso il conto delle promesse e degli incidenti. Ho un figlio in terza media e un altro in quinta elementare. La mamma testarda è uscita dalla vita scolastica. Idem per quel papà.

Gennaio 2017. Il semaforo.