venerdì 23 maggio 2014

L'Insurrezione del Secolo!

Oggi, sul Secolo XIX, a firma di Edoardo Meoli, arriva la nostra battaglia! Grazie a tutti quelli che hanno firmato, continueremo!!!!!

martedì 20 maggio 2014

magari!

Ho appena letto un articolo che è uscito l'altro ieri sul Corriere. E' di Paola Mastrocola, scrittrice ma soprattutto insegnante in un liceo scientifico statale. Statale, non privato... Vabbé.
L'articolo parla di scuola, di libri e di lettura e fa una proposta bellissima e semplicissima, quasi banale tanto è semplice e, allo stesso tempo, irrealizzabile: "date a noi [docenti] il pomeriggio dei nostri allievi".
Insomma, va letto e poi  magari ne parliamo.

Io ho frequentato la terza media in una piccolissima e sperdutissima scuola di montagna, in Valtellina: eravamo 18 alunni di varie età (dai 13 anni in su...), la maggior parte di loro già lavoratori a tempo praticamente pieno nei campi e nelle stalle.
Roba degli anni Ottanta nei piccoli paesi di montagna del nord Italia.
C'era un ragazzo simpatico, più grande di me, che faceva da interprete per alcuni nostri compagni che non parlavano e non comprendevano l'italiano: traduceva dalla mattina alla sera dal dialetto all'italiano e dall'italiano al dialetto. La mattina, prima di venire a scuola, doveva mungere le mucche e, alle volte, ci portava il latte. Questa scuola non posso dimenticarla: un grande preside e, soprattutto, una professoressa d'italiano fresca di laurea, giovanissima, siciliana (casualmente...), piena di entusiasmo e passione che era riuscita ad ottenere, per noi, quello che la Mastrocola chiede per gli studenti di oggi: scuola aperta tutto il giorno, con lezioni teoriche concentrate nelle prime ore del mattino, pranzo al sacco e laboratori, teatro, canti, musiche, gite, passeggiate, letture e film tutti i pomeriggi sino alle 18. Gratis. Gratis per le famiglie, intendo. Non so come ci fossero riusciti. Roba degli anni Ottanta nei piccoli paesi di montagna, forse, ma quello è stato un anno meraviglioso, in cui è caduta anche un sacco di neve e in cui quei 18 ragazzi di varia età residenti a Traùna, come si dice lì, hanno avuto un'occasione per sfuggire ai buchi neri, come dice la Mastrocola, che, a quell'età, sono pronti a risucchiarli appena mettono il piede fuori dall'aula.

lunedì 19 maggio 2014

568 alle 20 del 19/5/2014

Ne ho contate 568, di sottoscrizioni complete e indiscutibili.
In meno di una settimana è proprio un bel risultato, un bel movimento.
A queste firme se ne aggiungono una trentina, alle quali, però, manca qualcosa: il numero del documento d'identità, oppure l'indirizzo, in alcuni casi addirittura la firma. Non le contiamo per onestà formale, ma sono altre 30 voci in difesa della scuola. E così si arriva a 600.

Domattina consegneremo la petizione per le classi a tempo pieno dell'Istituto Comprensivo in Municipio e, da lì, in Comune.

martedì 13 maggio 2014

LA DICHIARAZIONE DI…

Telefonata commovente di un papà. «Leggendo la vostra comunicazione, il blog, ci eravamo convinti del progetto educativo della Scuola Pubblica, qui sul nostro territorio, e ho convinto mia moglie a non considerare quella privata… Ora siamo spiazzati…»

Dopo tutto il lavoro che avevamo fatto: personale, dirigenza, organi scolastici e dei genitori…

Ma sarà BATTAGLIA contro il Provveditorato che ci ha bloccato la creazione di due classi a tempo pieno alla scuola Da Verrazzano, dopo che per la prima volta in tanti anni il PUBBLICO si era reso più appetibile del PRIVATO!!!!!!!!!!!!!!! Quelli delle rette salatissime, fuori, brindano alla vittoria, fregandosi le mani… Ma aspettate tutti, non iscrivetevi altrove, non fate mosse azzardate, teneteci d'occhio, FIRMATE LA PETIZIONE che il Comitato dei Genitori farà girare…

Stiamo coinvolgendo il Municipio, arriveremo fino al SindacoSarà BATTAGLIAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!

De Pres
Comitato dei Genitori

Noi leggiamo... e tu?



Quale sarà il segreto dei fratelli Stilton?
Sabato prossimo, forse, lo scopriremo.

Proprio il 17, infatti, apre i battenti una mostra davvero molto attesa dalle nostre parti:



Una mostra dedicata ai libri, agli autori e, soprattutto, ai lettori, dai più piccoli ai più grandi.
I protagonisti, infatti, sono i bambini delle nostre scuole Fermi, Manfredi e Durazzo, tutti fotografati con un libro, anzi "il" libro, quello scelto e prescelto, quello del cuore o della fantasia, il più letto o il più ascoltato. Una scelta difficile, a volte, ma sempre ragionata e, grazie all'aiuto delle docenti, finalmente motivata.

Gli Stilton, sebbene autori di fantasia, sono indubbiamente tra i più apprezzati, ma il loro primato rischia di essere usurpato, forse un po' più a ragione, dal grande Roal Dahl, che ritorna più volte con i suoi Sporcelli, il GGG, Agura Trat, La Magica Medicina e Il Grande Ascensore di Cristallo. Ci verrà poi voglia di leggere o rileggere Rodari e Collodi, amati davvero da tutte le generazioni, e interessarci all'australiana Emily Rodda, alle avventure di Percy Jackson, all'inesauribile Beatrice Masini, alla fantasia di Bianca Pitzorno...
Ogni libro, ogni autore, trova qui il suo perché, ogni volta diverso perché appartiene, ad ogni lettura, al singolo lettore. Questo, forse, il reale messaggio di questo lavoro, un lavoro che parte all'interno delle aule scolastiche ma che poi diventa un'occasione per tutti, da non perdere, non a caso offerta durante il mese dedicato ai libri e alla lettura grazie alla sapiente collaborazione della rivista Andersen, vera ispiratrice e mentore della mostra.

Ecco cosa ci aspetta nel salone di rappresentanza di Piazza Duca degli Abruzzi, che il Municipio Levante gentilmente ha concesso alle scuole per tutta la settimana dal 17 al 24 maggio: più di 150 fotografie, individuali o di gruppo, che raffigurano più di 200 lettori, e, di conseguenza, più di 200 libri! Più che uno stimolo alla lettura, insomma: un vero e proprio invito a riflettere sull'importanza della parola scritta o disegnata e sull'amore per i libri intesi anche come oggetti, come custodi di ricordi e sensazioni, come compagni di un'intera vita, anche per chi ce l'ha ancora tutta davanti e per chi da poco ha cominciato a leggere.

La mostra resterà aperta al pubblico da sabato 17 a sabato 24 maggio, dalle ore 16.30 alle 19.30 (domenica esclusa), presso la sala al primo piano di Piazza Duca degli Abruzzi 6. 
I visitatori che lo desiderino potranno aderire all'iniziativa dell'Associazione Italiana Editori "Amo chi legge e gli regalo un libro", attraverso il gemellaggio tra le biblioteche scolastiche e la libreria Il Libraccio.


venerdì 9 maggio 2014

Una riflessione per una scuola resiliente



In tempo di crisi dove gli adulti sono annichiliti, sfiduciati, disorientati dal cambiamento, tentano ma faticano a trovare le risorse perché questo cambiamento epocale ha stravolto le loro radicate certezze, i giovani hanno più risorse, energie, idee. Riescono a prescindere dai cliché del passato per andare oltre. Questa anche la ragione per cui un giovane guida il nostro paese...
Credo che questo articolo di Lucia Compagnino (leggi qui) debba fare riflettere tutti noi: è nei giovani, nelle loro idee, nella loro energia e capacità di trovare soluzioni, la risposta.
Il problema della Scuola Giorgi non è didattico, non solo: Davide, Riccardo, Elia lo hanno capito.
Hanno fatto tre passi fondamentali: analizzato/compreso il problema (malessere della classe), sono intervenuti sulle relazioni attraverso la comunicazione (ne hanno parlato), hanno trovato la soluzione (ripetizioni ai compagni in difficoltà).
La scuola, come tutto il paese, è immobile, vive delle reminiscenze di un sistema superato, dove gli insegnanti, intrappolati nella didattica e negli obiettivi da raggiungere, a volte, perdono di vista la relazione, la comunicazione, il funzionamento del "gruppo classe". La scuola dovrebbe essere anche maestra di resilienza e, andando di pari passo con le teorie che valorizzano le risorse (Strength based), abituare i giovani a trovare le soluzioni dentro di sé, così come i giovani del Giorgi hanno trovato le risorse all’interno del loro gruppo classe, certamente con l’aiuto degli insegnanti. Non hanno atteso fondi, ausili o interventi esterni, ma hanno capito che in loro potevano trovare le risorse per risolvere il loro disagio.
Il problema, che non era didattico ma emotivo (rabbia dei più bravi e sentimento di abbandono dei meno bravi), e relazionale (conflitto nel gruppo), e questo danneggiava il rendimento di tutto il nucleo.
L’intervento di Davide, Riccardo ed Elia è un buon esempio di resilienza.
La RESILIENZA è la capacità di agire sul proprio sé o sul proprio ambiente per produrre un adattamento migliorativo. Essere resiliente significa vivere la propria vita da protagonista, riducendo la dipendenza dal contesto, affrontando con flessibilità e forza le ambiguità e i cambiamenti.
Dall’interazione, dal confronto, dal dialogo, dall’attingere alle risorse del "gruppo classe", possono arrivare le soluzioni. I ragazzi stessi possono contribuire ad offrire le risposte ai problemi del gruppo e del singolo inserito nel gruppo.
Certo, è necessario uscire da schemi precostituiti, da organizzazioni gerarchiche, dal pensare che le risorse siano esclusivo appannaggio degli adulti .
Mi pare necessario pensare nella scuola a percorsi formativi che, funzionando da facilitatori di dialogo e di confronto, rendano i giovani più coscienti delle proprie risorse, li aiutino ad acquisire consapevolezza dei loro punti di forza e punti di debolezza al fine di rafforzarli, che li stimolino a riflessioni, che pongano l’attenzione sulle competenze emotive per affrontare il loro presente, nel mondo della scuola, e il loro futuro, nel mondo del lavoro.
La formazione nella scuola non dovrebbe prescindere da ciò che accade già nel mondo del lavoro nella gestione delle risorse umane, ponendosi l’obiettivo non solo di accrescere le abilità (skills) e le conoscenze, ma anche le competenze emotive. Lo psicologo, come esperto di processi emotivi, potrebbe nella scuola, oltre a fornire spazi di aiuto e ascolto individuale, funzionare da facilitatore al processo di cambiamento, che stimoli i giovani ad “attrezzarsi alla resilienza” aiutandoli a non guardare lontano per cercare le risorse che, sono a portate di mano, dentro di loro.

DANIELA FRISONE
Psicologa psicoterapeuta