domenica 22 ottobre 2017

L'uscita autonoma da scuola.

Sono settimane che dentro e fuori le scuole italiane si parla dell'articolo 591 del Codice Penale.
Un articolo diventato improvvisamente  molto significativo per il tran tran quotidiano di genitori e personale scolastico, perché disciplina il reato di «abbandono di [una persona] minore degli anni quattordici, ovvero una persona incapace, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia, o per altra causa».

Dopo aver letto il testo di una petizione al Presidente del Consiglio che in poco tempo è diventata gettonatissima, ho voluto capire meglio di che si sta parlando.
Ho contattato l'avv. Cinzia Olivieri, da anni impegnata per rendere più comprensibile il complesso sistema normativo scolastico italiano, ed è a lei che devo tutti i chiarimenti che adesso voglio condividere.

La prima cosa da dire è che il panico che serpeggia tra tutti coloro che hanno a che fare, in un modo o nell’altro, con gli studenti delle scuole secondarie, è stato scatenato da una sentenza della III sezione civile della Corte di cassazione, depositata a maggio di quest'anno.
Secondo alcune interpretazioni giornalistiche, i giudici della Corte di Cassazione avrebbero con questo documento stabilito il principio secondo il quale gli alunni minori di 14 anni non possono uscire da scuola da soli e dovrebbero rimanere sotto stretta vigilanza fino all'arrivo dei genitori.
Da lì una reazione a catena: i ragazzini delle medie non solo non tornano a casa da scuola da soli, ma neanche possono recarsi in piscina o in palestra, raggiungere gli amici al parco o al cinema, salire su un autobus senza mamma e/o papà alle calcagna.

Si spiega così la decisione di almeno un dirigente scolastico di emanare un atto unilaterale in base al quale docenti e personale ATA restano in attesa dei genitori per la consegna degli studenti di scuola media (con l'eventuale coinvolgimento della polizia municipale nel caso in cui i genitori reiterino il ritardo nel prelevare i propri figli...).

Come l'avv. Olivieri spiega perfettamente qui, l’uscita autonoma da scuola non costituisce di per sé un reato e la III sezione della Corte di Cassazione non ci ha pensato neppure a mescolare le carte. La sentenza in esame riguarda un caso diverso, in cui si è verificata la violazione di una specifica norma contrattuale: nel Regolamento dell'Istituto frequentato dallo studente morto nel 2003 dopo essere stato investito da un pullman appena uscito da scuola, esisteva infatti una regola precisa che imponeva ai docenti di vigilare sugli alunni all'uscita fino a quando i medesimi non fossero saliti sullo scuolabus!

Gli obblighi contrattuali dei docenti, peraltro, si esauriscono una volta terminato l'orario di insegnamento, mentre i collaboratori scolastici sono sì tenuti a sorvegliare l'entrata e l'uscita dall'edificio scolastico degli studenti, ma «nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche». Va poi aggiunto che il grado di sorveglianza deve essere commisurato all'età degli studenti: un conto sono i bambini della scuola d'infanzia, per cui è legittimo pretendere una vigilanza più stretta, altro conto gli studenti delle secondarie. 

In sostanza, a meno che nel Regolamento d'Istituto non siano previste disposizioni particolari circa l'uscita da scuola degli studenti, con obblighi di vigilanza aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalla legge, non esiste alcun obbligo, per le scuole, di attendere i genitori o gli adulti opportunamente delegati prima di far uscire dall'edificio scolastico gli studenti.

Mariacristina Ruggieri



Girotondo con le storie


P a r l o n s -en!

A partire da giovedì 9 novembre, presso lo Spazio IX di Via Marco Sale, la Biblioteca Civica V. Brocchi di Genova Nervi organizza un corso avanzato di conversazione francese.
Decisamente un'occasione.

mercoledì 18 ottobre 2017

Il Book Pride a Genova


Venerdì la Fiera dell'Editoria Indipendente fa (la prima) tappa a Genova! Roba da non crederci!

Il BOOK PRIDE Tour ha l’obiettivo di
-dare visibilità all’editoria indipendente,
-promuovere la lettura
-salvaguardare la bibliodiversità.

Quindi approfittiamone. E' anche gratis ☺
Dando un'occhiata al programma, ecco qualche suggerimento per chi ha bimbe e bimbi dai 3 ai 14 anni.

  • Venerdì 20, alle 17.00, in collaborazione con Coccole Books e Andersen, per curiose e curiosi dai 9 anni in su, TERRA: PIANETA INQUIETO, presentazione del libro con Enrico Macchiavello e Andrea Sessarego, durata 1 ora circa.
  • Sabato 21, alle 10.00, in collaborazione con Gallucci Editore, per tutti, IMAGINE, LA PIU' BELLA CANZONE SULLA PACE DELLA STORIA, durata 1 ora circa.
  • Sabato 21, alle 15.00, in collaborazione con l'editore Gallucci, nello spazio Kids in The City di Palazzo Ducale, per bambini dai 3 anni e famiglie, PIAZZA PIZZA, FIABA SONORA DI E CON Pier Mario Giovannone e Giua, durata 1 ora circa. Laboratorio gratuito, ma su prenotazione a alberodellelettere@gmail.com – tel 010/8696944 (max 20 bambini per lab).
  • Sabato 21 e domenica 22, alle 16.30, a cura dei Servizi Educativi e Culturali di Palazzo Ducale per bambini dai 3 ai 6 anni (e famiglie) c'è il laboratorio STORIE IN TUTTI I SENSI, durata 45 minuti. Laboratorio gratuito, ma su prenotazione a alberodellelettere@gmail.com – tel 010/8696944 (max 20 bambini per lab).
  • Sabato 21, alle 16.00 nella Sala Liguria, a cura di Mimesis: UN PADRE E UNA FIGLIA FUORI E DENTRO LA RETE, presentazione del libro Questa casa non è un hashtag!, con Alessandra e Roberto Curioni. 
  • Domenica 22, dalle 16.00 nell'atrio di Palazzo Ducale (Spazio Andersen), a cura della Redazione Andersen e di Genoa Comics Academy, per ragazze e ragazzi (dagli 11 anni in su): ISTANTANEE D’INCHIOSTRO. Cronache da Book Pride con disegni in diretta di Enrico Macchiavello.

lunedì 16 ottobre 2017

Teresa Mattei «partigiana e costituente» che non dimenticò i bambini

Giovedì Genova dedica un'intera giornata a Teresa Mattei (Genova 1921, Usigliano 2013).

Alle ore 11 si svolgerà la cerimonia di intitolazione della piazzetta che si trova di fronte alla scuola primaria Garaventa Don Gallo (I.C. Centro Storico), presso Piazza delle Erbe.
A seguire, presso i Giardini Luzzati, una lunga serie di iniziative a cura di Senonoraquando, del Teatro della Tosse, della cooperativa Il Ce.Sto, della Biblioteca Universitaria di Genova, dei Sulemurié..., per ricordare una donna che per tutta la vita si è distinta per il suo instancabile e coraggioso impegno politico.

Eletta a soli 25 anni nell'Assemblea Costituente Italiana, portò un contributo fondamentale nella definizione dell'articolo 3 della Costituzione:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

L'attenzione di Teresa Mattei andava innazittutto alla parte femminile del Paese e quindi a tutte le cosiddette "minoranze" sociali che la Legge e il nuovo Stato Italiano dovevano tutelare.
Con grande coerenza, sino agli ultimi anni della sua vita e della sua attività politica si occupò della questione femminile e dei bambini, ai quali si dedicò immediatamente, appena terminata la guerra. Animatrice insieme a Bruno Munari e Marcello Piccardo della meravigliosa esperienza della collina del cinema (Monte Olimpino, Como), fonda nel 1987 la  Lega per il diritto dei bambini alla comunicazione e attraverso la Lega propone di modificare nuovamente proprio quell'articolo terzo della Costituzione su cui tanto si era battuta perché, diceva, i costituenti si erano... dimenticati proprio dei bambini!
Il nuovo testo avrebbe dovuto recitare così: 
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, di età.
Solo così, sosteneva nell'introduzione a un bel libro di Anna Sarfatti (La Costituzione raccontata ai bambini, Mondadori 2006), il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione sarebbe stato completo.

venerdì 13 ottobre 2017

La prima riunione dell'anno del Consiglio d'Istituto

Questo che segue non è il verbale.
Su questo blog non sono mai stati pubblicati i verbali del Consiglio d'Istituto, perchè la pubblicazione degli atti è disciplinata dalla normativa ministeriale che prevede l'affissione all'albo delle sole delibere.
Non è neppure una relazione da parte dei consiglieri.
E' semplicemente il racconto, parziale e soggettivo perché redatto solo da una componente del CDI, di ciò di cui si discute durante le assemblee.
Questo compito è stato assunto chiaramente dai genitori che sono stati eletti nel 2015. 
Niente di più, ma neanche niente di meno.

Il consiglio si è riunito venerdì 6 ottobre 2017. Tutti presenti ad accezione di Monica del Portillo, rappresentante dei genitori, assente per lavoro. Maria Grazia D’Antone subentra a Nadia Gorni. Per la discussione del primo punto all'ordine del giorno è presente la dott.ssa Annalisa De Rosa, nuova DSGA dell’Istituto Comprensivo Quinto Nervi.
Dopo aver letto e approvato il verbale dell'ultima seduta, si è passati al punto n°1.

1. Variazioni al Programma Annuale 2017

La DSGA illustra due variazioni disposte dal Dirigente Scolastico: la prima relativa alla somma di €15.000 con cui il MIUR ha finanziato l’I. C. Quinto Nervi per il «Progetto Atelier Creativi» nell’ambito del Piano Nazionale della Scuola Digitale (progetto in cui il Comitato Genitori è in partenariato con l’Istituto e la Scuola di Robotica). 
La seconda riguarda i finanziamenti dello Stato per il funzionamento amministrativo didattico dell’ultimo quadrimestre 2017 (€9.852,10). Deliberate le variazioni, la DSGA lascia l’assemblea.

2. Calendario Elezioni Rappr. di classe

Il DS propone al Consiglio di concentrare le assemblee per l’elezione dei genitori rappresentanti nell’ultima settimana del mese e vengono deliberate le date seguenti:
martedì 24 ottobre: assemblee + votazioni classi prime scuole secondarie di primo grado (in sede);
mercoledì 25 ottobre: assemblee + votazioni classi seconde scuole secondarie di primo grado (in sede);
giovedì 26 ottobre: assemblee + votazioni classi terze scuole secondarie di primo grado (in sede), assemblee + votazioni scuole d’infanzia e primarie (nei plessi).

3. Ratifica concessioni locali e palestre

Il Municipio Levante ha emanato il bando pubblico per la concessione all’utilizzo dei locali scolastici (palestre) in orario extra-scolastico. Al bando hanno risposto le seguenti associazioni: Donne Insieme, Freesport e Ardita Savate e le domande vengono accettate con delibera del CdI.

4. Nomina componenti Commissioni Mensa

Il DS dà lettura dell’elenco dei genitori che hanno inoltrato domanda per far parte delle Commissioni Mensa per l’a.s. 2017/2018:

Infanzia via del Commercio: Tumino Andrea (+ docente Odero Maria Luigia)
Infanzia via Somma: Beux Lorenzo, Rocca Loredana
Scuola Fermi: Bimbi Fabio, Carbone Monica, Capini Chiara Angela, Cutrupi Fortunata, Sciaccaluga Sara, Scognamiglio Antonella (+ docente Ciarlanti Antonella)
Scuola Manfredi: Calogero Sabrina, Polleri Annita, Sevcikova Katarina
Scuola Gianelli: Brondi Romina, Gennaro Federica (+ docente Venturini Tiziana)
Scuola Da Verrazzano: Carnevali Sasha, Ciotti Valentina, Isola Marina, Mattocci Sabrina, Monti Ester Elisa, Scatigna  Vittorio(+ docente Tocco Roberta)
Scuola Secondaria: Cambi Alfonso (+ docente Petraglia Giovanni)

In base a quanto stabilito nelle Linee Guida per le Commissioni Mensa Genovesi, i componenti delle stesse possono essere nominati in ragione di 3 genitori per ogni ordine di scuola e per ciascun titolare può essere nominato un supplente. Possono inoltre partecipare anche le associazioni dei genitori, laddove presenti, in ragione di 2 genitori per c.m.
Si decide pertanto all’unanimità di procedere a sorteggio per le scuole dove il numero di candidature è superiore a 3. Vengono così nominati per la scuola Fermi: Bimbi, Cutrupi e Scognamiglio come titolari e Carbone e Sciaccaluga come supplenti. Per la scuola Da Verrazzano: Carnevali, Ciotti e Scatigna sono titolari, mentre Mattocci è supplente. Capini, Gennaro, Isola,  Monti e Sevcikova sono nominate da parte del Comitato Genitori d’Istituto.
Tutte le altre autocandidature vengono accettate dal CdI che provvede così a nominare le Commissioni mensa scolastiche per l’anno in corso.
Su richiesta delle componente genitori, i neonominati verranno informati dalla scuola nel minor tempo possibile.


lunedì 9 ottobre 2017

Genitori e whatsApp: dentro o fuori dal gruppo? Il parere dello psicologo

Una mamma, che per ragioni evidenti preferisce restare anonima, ci spedisce QUESTO interessante contributo.

Un argomento che sembra banale, ma tanti esempi ci dimostrano che invece è centrale, nelle dinamiche genitoriali e nel rapporto spesso distorto con le cose della scuola.

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È iniziata la scuola! A poco a poco i bambini prendono confidenza con un nuovo inizio; i genitori, come funamboli, tentano di trovare l’equilibrio che concili scuola, lavoro e vita; le insegnanti riprendono in mano i programmi; le città si popolano del solito traffico e tutto rientra nella  routine che contraddistingue l’autunno. In questo scenario, da qualche anno, si inserisce anche la gestione dei tanto discussi gruppi Whatsapp genitori. In molti si chiedono se sia meglio abbandonarli o tollerarli.

Partiamo dall’origine dei gruppi WhatsApp e da come è nata l’idea di formarli.

Il denominatore comune che istituisce la funzione del dispositivo è, nell’immaginario collettivo, l’efficacia e l’immediatezza comunicativa e, ancora prima, l’intenzione di veicolare meglio contenuti, messaggi, informazioni. Qui nasce il primo equivoco.

Che tipo di comunicazione transita nei gruppi? Sono informazioni necessarie?

Sono notizie importanti che non vengono date da altri strumenti scolastici? A scuola, da sempre, si utilizzano i diari per le comunicazioni strettamente necessarie e questo strumento è ancora obbligatorio: le informazioni importanti, dunque, vengono già date alle famiglie. Le comunicazioni tramite il diario rimangono un obbligo per le insegnati e una responsabilità per i bambini.
L’utilizzo dei gruppi virtuali rischia invece di deresponsabilizzarli e di svalutare la funzione stessa del diario, dove i bambini finiscono poi per scrivere in maniera incompleta o errata anche i compiti e le richieste di materiali: nulla di grave se il bambino fosse poi invitato a correggere i propri errori ma spesso sono invece i genitori a correre ai ripari.
Si sa, molti genitori utilizzano il gruppo anche per sopperire alle mancanze dei figli ed evitare così il rimprovero della maestra, alimentando un circuito poco sano per i bambini stessi. 

Pensandoci bene, questo meccanismo, rincorre pensieri di altro tipo:proteggo mio figlio da un rimprovero! Mio figlio deve essere perfetto agli occhi delle insegnanti che lo valutano! Ho il controllo pieno di ciò che accade nella vita di mio figlio!
Eppure i bambini hanno bisogno di sbagliare e di comprendere i propri errori anche attraverso i limiti e le assunzioni di responsabilità. Se questa esperienza viene a mancare, non si fa altro che alimentare un processo di crescita parziale,un’autonomia ridotta, la stessa della quale ci si lamenta: mio figlio non è autonomo! Ci devo essere sempre io a pensare a tutto! 


Ultimamente si assiste a un fenomeno particolare: alcune scuole consigliano ai genitori un utilizzo responsabile della chat, limitandolo alle comunicazioni strettamente necessarie.

Perché? Che cosa si genera di preoccupante e di dannoso all’interno dei gruppi virtuali?

Spesso si utilizza questo dispositivo con leggerezza, si inseriscono notizie lontane dalle comunicazioni scolastiche, si critica l’insegnante, si esasperano piccole problematiche di ordinaria quotidianità. Ciò alimenta liti, rabbia, rancori e incomprensioni perché i genitori - protetti dalla distanza virtuale, dall’assenza della comunicazione espressiva dei corpi vicini - si permettono di dire ciò che non direbbero in una relazione vis à vis.
Ma proprio l’assenza dei corpi, proprio la mancanza delle interazioni emotive viste ed esperite in una relazione di prossimità, crea un gap comunicativo, una interazione parziale, svuotata di un aspetto umano: l’emozione!
Infatti, ciò che contraddistingue la comunicazione umana autentica, lo scambio tra due persone, è la presenza dei corpi e delle emozioni espresse. Il sentire e il vedere che a un’azione corrisponde una reazione autoregola necessariamente la relazione.
Il valore delle relazioni faccia a faccia rimane insostituibile e è da privilegiare. La presenza fisica limita molte discussioni e equilibra gli scambi comunicativi.
Se sollecitare i genitori ad un uso responsabile dei gruppi virtuali può essere utile ma non sufficiente, uscire dal gruppo non è altrettanto risolutivo e neppure semplice: sappiamo bene che ci si trova, senza neppure essere interpellati, in un gruppo virtuale e spesso ci si sente in dovere di restare. Allora cosa fare? Conoscere il funzionamento del dispositivo digitale, comprenderne le dinamiche sottese e cogliere la parzialità comunicativa può aiutare a regolare le emozioni tra i soggetti e può agevolare la differenziazione tra ciò che è del soggetto e ciò che è generato dal dispositivo limitando equivoci e incomprensioni.
Di Francesca Vavassori

sabato 7 ottobre 2017

11 ottobre: Segui l'arancione.


Mercoledì 11 ottobre 2017: Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze.

Partecipiamo anche noi tutti insieme a questa bellissima iniziativa per dire BASTA alla violenza sui bambini e le bambine e alla discriminazione di genere.
Ci ritroviamo mercoledì dopo la scuola, alle 16.30, in piazzale Rusca.

seguite l’ARANCIONE!

Sylvia Cama per il Comitato Genitori dell’IC QuintoNervi - Genova

mercoledì 4 ottobre 2017

Il contributo primario!


COMUNICATO DEL COMITATO GENITORI I.C. QUINTO NERVI SUL CONTRIBUTO VOLONTARIO.


Ottobre 2017.
Contrariamente a quanto accaduto negli anni precedenti, la percentuale di contributi volontari al POF, soprattutto da parte delle famiglie delle primarie, è molto al di sotto del 50% degli iscritti. Questo significa che meno della metà dei genitori delle bambine e dei bambini delle elementari ha versato la quota richiesta di €40 con cui coprire le spese per l'assicurazione scolastica e i progetti integrativi in orario curricolare.
Questo comporta 2 immediate conseguenze:
1) la scuola paga l'assicurazione scolastica di tutti gli alunni attingendo ad altre entrate, private e non;
2) la scuola non sottoscrive i contratti con gli specialisti che avrebbero dovuto arricchire l'offerta formativa di base.

Secondo alcuni genitori impegnati attivamente nella scuola, uno dei motivi principali è la scarsa informazione, che porta a una percezione errata.

Il direttivo del Comitato Genitori ha deciso di insistere affinché l'Istituto cambi canale e forma di comunicazione, perché sia possibile a tutte le famiglie dell'Istituto  non solo interloquire in modo proficuo, ma soprattutto comprendere con chiarezza e senza equivoci di cosa stiamo parlando.
Di soldi, certo, ma anche di opportunità, di qualità, di vantaggi formativi, di fiducia. Fiducia nelle competenze professionali dei docenti (che elaborano il POF), del personale di segreteria (che gestisce le attività), della dirigenza (che è responsabile della qualità dell'offerta), e, anche, di chi è presente negli organi collegiali della scuola. Sì, parliamo anche di fiducia anche nei rappresentanti dei genitori.

Dai tempi della dirigente De Filippis e ancor più da quando è arrivato il prof. Angiolani, la tendenza è stata quella di offrire a tutti gli studenti dell'Istituto le stesse opportunità di crescita e di educazione.

È stata superata la pratica delle iniziative didattiche diverse da classe a classe o da scuola a scuola. È stato rifiutato il ricorso alle cosiddette "casse scolastiche" con cui acquistare, fuori bilancio, pennarelli, carta, esperti esterni, sapone. Si è arrivati alla massima chiarezza nella contabilità dei fondi privati (sul sito dell'Istituto è sempre visibile il rendiconto delle spese sostenute annualmente con le elargizioni volontarie delle famiglie).
Tutto questo è migliorabile, certo, ma è davvero notevole, il frutto di un grade sforzo, spesso non percepito. 

Magari altre istituzioni scolastiche genovesi chiedono contribuzioni volontarie più basse, ma hanno POF meno variegati e stimolanti, polizze assicurative più... essenziali, e spesso arricchiscono l'offerta formativa di base con integrazioni in corso d'anno. 

Anche questi sono fatti e di questi fatti, siamo certi, la maggior parte delle persone che ha scelto la Gianelli, la Fermi, la Manfredi, la Da Verrazzano per i propri figli abbia tenuto conto al momento dell'iscrizione.

Quindi, ora tocca  a tutti noi rimettere il convoglio sui giusti binari.

Con la speranza di aver contribuito a fare un po' di luce.
Il Consiglio Direttivo del Comitato Genitori



domenica 1 ottobre 2017

La tragedia silenziosa che sta colpendo i bambini di oggi

Su suggerimento di un'insegnante della scuola primaria del nostro Istituto.



C’è una tragedia silenziosa che si sta svolgendo proprio ora, nelle nostre case, e riguarda i nostri gioielli più preziosi: i nostri bambini. Attraverso il mio lavoro con centinaia di bambini e genitori come ergoterapista, ho visto questa tragedia svolgersi proprio sotto i miei occhi. I nostri bambini sono in uno stato emotivo devastante!

Inizia così un articolo di Victoria Prooday, psicoterapeuta canadese specializzata in ergoterapia e che lavora con bambini, genitori e insegnanti.
Negli ultimi 15 anni sono state pubblicate statistiche allarmanti circa il continuo aumento di disturbi psicologici nei bambini, che stanno raggiungendo livelli quasi epidemici:
- 1 bambino su 5 ha problemi di salute mentale;
- i disturbi dello spettro ADHD sono aumentati del 43%;
- fra gli adolescenti la depressione è aumentata del 37% ;
- nei ragazzi tra i 10 e i 14 anni, i suicidi sono aumentati del 200%.
...

Secondo l'autrice, all'origine dei problemi attuali di molti bambini vi sarebbero i genitori e l'ambiente circostante.
Oggi i bambini vengono privati delle basi per un’infanzia sana, cioè genitori emotivamente presenti, limiti ben definiti e figure di guida, responsabilità, alimentazione equilibrata e numero adeguato di ore di sonno, movimento e vita all’aria aperta, gioco creativo, interazioni sociali, opportunità di avere del tempo libero e momenti di noia.

Al contrario oggi ai bambini vengono offerti genitori “digitalmente distratti”, insensatamente permissivi e indulgenti, un'alimentazione non equilibrata combinata a poche ore di sonno, una vita tendenzialmente sempre più sedentaria associata a stimolazioni continue, babysitter tecnologiche, gratificazioni immediate, assenza di momenti di noia...

I consigli della dott.ssa Prooday possono riassumersi facilmente con una sola frase:

Set limits
and remember
that you are your child’s PARENT,
not a friend!


Molti di noi, genitori di bambine e bambini delle scuole di Quinto e Nervi, sanno già di cosa stiamo parlando. Non sono passati che pochi anni dal progetto Incomincio da... 3, realizzato dal SerT-Servizio per le Dipendenze dell'ASL 3 Genovese e dalla cooperativa Minerva onlus, ma forse un... ripassino non guasta.
Offriamo ai nostri figli uno stile di vita di bilanciato, ricco di ciò di cui hanno bisogno, non solo di ciò che vogliono (e questo significa dire più spesso “No!”), mettiamo via i cellulari durante i pasti, diamo loro dei compiti domestici, non proteggiamoli dai piccoli fallimenti...
Occorre fare dei cambiamenti nella vita dei nostri bambini prima che un’intera generazione vada sotto farmaci. Non è ancora troppo tardi, ma presto potrebbe esserlo, conclude Victoria Prooday.