lunedì 16 ottobre 2017

Teresa Mattei «partigiana e costituente» che non dimenticò i bambini

Giovedì Genova dedica un'intera giornata a Teresa Mattei (Genova 1921, Usigliano 2013).

Alle ore 11 si svolgerà la cerimonia di intitolazione della piazzetta che si trova di fronte alla scuola primaria Garaventa Don Gallo (I.C. Centro Storico), presso Piazza delle Erbe.
A seguire, presso i Giardini Luzzati, una lunga serie di iniziative a cura di Senonoraquando, del Teatro della Tosse, della cooperativa Il Ce.Sto, della Biblioteca Universitaria di Genova, dei Sulemurié..., per ricordare una donna che per tutta la vita si è distinta per il suo instancabile e coraggioso impegno politico.

Eletta a soli 25 anni nell'Assemblea Costituente Italiana, portò un contributo fondamentale nella definizione dell'articolo 3 della Costituzione:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

L'attenzione di Teresa Mattei andava innazittutto alla parte femminile del Paese e quindi a tutte le cosiddette "minoranze" sociali che la Legge e il nuovo Stato Italiano dovevano tutelare.
Con grande coerenza, sino agli ultimi anni della sua vita e della sua attività politica si occupò della questione femminile e dei bambini, ai quali si dedicò immediatamente, appena terminata la guerra. Animatrice insieme a Bruno Munari e Marcello Piccardo della meravigliosa esperienza della collina del cinema (Monte Olimpino, Como), fonda nel 1987 la  Lega per il diritto dei bambini alla comunicazione e attraverso la Lega propone di modificare nuovamente proprio quell'articolo terzo della Costituzione su cui tanto si era battuta perché, diceva, i costituenti si erano... dimenticati proprio dei bambini!
Il nuovo testo avrebbe dovuto recitare così: 
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, di età.
Solo così, sosteneva nell'introduzione a un bel libro di Anna Sarfatti (La Costituzione raccontata ai bambini, Mondadori 2006), il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione sarebbe stato completo.

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