lunedì 17 febbraio 2014

Verbale (non ufficiale) del 10° Consiglio d'Istituto



X assemblea del C.d.I. 14 febbraio 2014

Presenze dei consiglieri (12 su 19):
rappr. genitori:          Ageno (via Somma), Calza (da Verrazzano), Carbone (Gianelli), Carelli (da Verrazzano), Dentoni (Fermi), Ruggieri (Manfredi)
rappr. docenti:          Balduzzi (Durazzo), Mezzasalma (Durazzo), Roberto (da Verrazzano)
rappr. segreteria:      D’Antone, Gorni
dirigente:                  De Filippis
Le insegnanti Belcastro (Gianelli) e Massone (Infanzia) risultano assenti senza giustificazione. Per Regolamento, in seguito alla terza assenza non giustificata si decade dal ruolo di consigliere.
1.   Programma Annuale 2014 e Fondo Minute Spese
Il fondo "minute spese" è stabilito, come di consueto, nella cifra di 300€.
Il Programma Annuale è stato presentato dalla DSGA, signora Gorni Nadia, e illustrato nel dettaglio, sia per quanto riguarda le entrate che le uscite, anche in relazione agli interventi dei consiglieri.
A proposito della gestione delle linee telefoniche, la direttrice ha specificato che le spese verranno ridotte considerevolmente grazie ad un nuovo contratto, con condizioni nettamente più convenienti. Circa la manutenzione delle fotocopiatrici e del materiale dei laboratori d'informatica, la ditta è la stessa per le scuole primarie e secondarie, pertanto la voce di spesa viene divisa equamente.
Il progetto "Scienza in Arrivo", svolto in tutte le scuole dell'Istituto, è stato inserito in una scheda di progetto a sé stante e viene pagato utilizzando il fondo privato dei contributi volontari.
C. Ageno chiede informazioni a proposito delle lezioni di musica per le scuole d'infanzia che, secondo alcune voci, sembrerebbero sospese. La Direttrice dei Servizi Generali e Amministrativi conferma che, data la disponibilità già avanzata dalla docente interna, Barbara De Tullio, il progetto verrà finanziato con il Fondo d'Istituto e, a breve, ne verrà data comunicazione alle insegnanti dell'infanzia.
Il Programma è approvato all'unanimità.
2.   Piano visite guidate: modifiche mete viaggi di istruzione a.s. 2013/14
Per le classi 2ªD e 2ªF della Durazzo, su richiesta dei docenti (motivata anche dal cattivo comportamento di alcuni alunni), la gita, già approvata in sede di C.d.I., di 3 giorni a Roma viene modificata in un viaggio d'istruzione a Sabbioneta di 2 giorni.
3.   Comunicazioni del Presidente
Lorenzo Calza propone di realizzare, a inizio del prossimo anno scolastico, un incontro assembleare di presentazione del Consiglio d'Istituto, inteso in tutte le sue componenti (genitori, docenti, personale di segreteria, servizi amministrativi, dirigenza scolastica). L'occasione servirebbe a fare il punto del lavoro svolto in questi due primi anni di vita del Comprensivo Quinto Nervi, a illustrare e comunicare la direzione che l'Istituto sta seguendo, le difficoltà, anche, che la nostra scuola (come molte altre) incontra e deve superare.
Il Presidente presenta l'iniziativa come una sorta Stati Generali del nostro distretto scolastico, coinvolgendo tutti i soggetti che vi sono impegnati, Municipio IX Levante compreso.
La proposta trova tutti d'accordo e viene approvata all'unanimità.
4.   Comunicazione della Dirigente
La dottoressa De Filippis propone al Consiglio di valutare l'eventualità di adottare un diario scolastico d'Istituto per gli alunni della Scuola Primaria e Secondaria di 1° grado. Il diario potrebbe essere personalizzato con il logo della scuola, contenere il regolamento d'Istituto, il libretto per le giustificazioni e un'area dedicata alle comunicazioni scuola/famiglia. Vengono presentati due facsimile, di costo differente ma comunque contenuto (da un minimo di 3€ ad un massimo di 10€), e di differenti modelli.
I consiglieri si riservano di rifletterci con maggior calma.
Viene annunciata la convocazione, attorno alla metà del prossimo mese di marzo, di un consiglio d'Istituto straordinario per l'approvazione di vettori, strutture e quote individuali per viaggi d'istruzione.

giovedì 13 febbraio 2014

INCOMINCIO DA... 3. Parliamone.

Si è concluso il primo PerCorso del progetto INCOMINCIO DA...3 (clicca QUI come memento), per 12 genitori di Nervi.
Abbiamo pensato di condividere alcuni punti su cui, come gruppo, abbiamo lavorato e riflettuto durante queste intense (emotivamente parlando) 4 settimane. Il primo impulso, infatti, sin dal primo incontro, è stato quello di continuare a parlarne, non solo a casa, ma di coinvolgere amici e conoscenti in questo lavoro, di capire meglio insieme, di aiutarsi, anche.

INCOMINCIO DA...3 è un progetto di prevenzione dei comportamenti di addiction (dal latino addictus = arrendevole, che si abbandona), ed è quindi rivolto a quelle famiglie in cui il problema ancora non si è manifestato o ancora non è percepito.
Ecco perché i genitori coinvolti hanno bambini piccoli, dai 5 agli 8 anni.
Il principale fattore di PROTEZIONE dai comportamenti di dipendenza, infatti, è proprio quella relazione genitore/figlio che si instaura sin dai primissimi anni di vita. Esistono oggi atteggiamenti educativi diffusi, tollerati o perseguiti con poco spirito critico, che predispongono al rischio: è importante coglierli con consapevolezza e adottare delle strategie educative pensate apposta per prevenirlo.

I genitori sono sempre 2!
È indispensabile trovare, all'interno della vita di coppia -quindi in assenza dei bambini- spazi di confronto e discussione sui temi legati all'educazione. La definizione delle regole e delle punizioni correlate dev'essere condivisa e, per arrivare a questa condivisione, è indispensabile meditare sui propri punti deboli. E' faticoso, ma i genitori sono i «contenitori» dei propri figli e i limiti devono essere ben definiti.

Attenzione sì. Dedizione no.
Non esiste il genitore perfetto e non si può controllare tutto. Un atteggiamento iperprotettivo o di dedizione nei confronti dei figli soddisfa -male, patologicamente- un bisogno dell'adulto, non una necessità del bambino. Inoltre crea una situazione di stallo, di dipendenza: da un lato il bambino sente o si convince di non poter fare da solo, senza l'aiuto della madre o del padre, e dall'altra sente o sa di non poter lasciar da solo il padre o la madre.
Lo spazio dei bambini va contenuto dai genitori, che vi costruiscono attorno gli argini/paletti, ma non va riempito dai genitori. Quello spazio ancora vuoto, infatti, dev'essere strutturato dal bambino, che così impara a diventare grande e, soprattutto, autonomo. E' la creatività naturale, di cui non bisogna privarli, che li fa crescere: spesso proprio dalla NOIA (importantissima) i bambini tirano fuori qualcosa.
M. Montessori: «se un bambino sa fare una cosa e non la fa, non è un errore: è un danno!».
Il genitore è anche un individuo con il proprio spazio e con le proprie esigenze: i figli devono vederlo come persona, a prescindere dal ruolo di educatore, dalla posizione genitoriale che comunque esso assume. I bambini imparano da quello che noi siamo e da come ci rapportiamo al mondo esterno e non solo dalle regole che impartiamo.

La differenza tra la REGOLA e il COMANDO.
La regola è uno strumento che i genitori utilizzano per far crescere i propri figli, che insegna loro a fare da soli, ad essere indipendenti.
La regola va spiegata ma non discussa: può non essere accettata, ma deve risultare chiara, adeguata all'età (serve al bambino, non al genitore!) in modo che sia possibile rispettarla (regole impossibili: non sudare! non ti sporcare quando giochi!).
Dev'essere fondamentalmente giusta.
La regola comporta fatica e scontro, perché pone dei limiti e comporta una punizione nel caso non sia rispettata. Lo scontro aiuta a crescere.

La relazione REGOLA/PUNIZIONE.
La punizione, come la regola, dev'essere condivisa dai genitori e possibilmente anche con tutte le persone intime alla cerchia familiare, per avere una sorta di linea educativa comune.
Dev'essere finalizzata, cioé proporzionata alla regola (il termine usato è «creativa»), certa, accettabile e applicata con regolarità.
Il duetto regola/punizione aiuta anche a gestire le emozioni e i sentimenti, modificando il proprio comportamento in base alle proprie possibilità: devi fare così perché puoi farlo e perché ti serve, ma, se non lo fai, ti toccherà fare o non fare quest'altra cosa per recuperare un comportamento sbagliato...
Le punizioni non devono danneggiare esperienze di vita importanti (del tipo non vai in gita o a quella festa o salti la lezione di...), e neppure aver a che fare con le attività vitali (del tipo non mangi o mangi quello che non ti piace...), e, una volta concluse, non lasciano strascichi. Serve a poco farsi vedere "arrabbiati" (almeno quando i bambini sono ancora piccoli): l'arrabbiatura dei genitori può venir confusa con la loro delusione. La punizione creativa dev'essere strettamente collegata con la regola: inutile che il bambino venga invitato a riflettere su ciò che ha fatto, più utile che ripari con un'azione parallela (del tipo se non metti in ordine i giochi -che è la regola- aiuterai la mamma a mettere a posto i piatti o le tovaglie...).
G. Pietropolli Charmet parla addirittura dell'arte del castigo: «la punizione è un momento educativo molto alto: il bambino che trasgredisce non si aspetta di provare un dolore fisico o morale come conseguenza della sua azione, ma vuole vedere quale sarà la reazione degli adulti al suo superare i limiti fissati». Ecco perché il «buon castigo richiede tempo e astuzia».

Rispettare le tappe evolutive: tutto subito?
Alcuni bambini sono precocissimi in alcune cose e indietro in altre. L'esempio classico è che non sanno vestirsi da soli o allacciarsi le scarpe, mentre sono in grado di  utilizzare un tablet o un computer.
Spesso si sente dire che i bambini di oggi sono più “svegli”, ma è solo perché si consente loro di bruciare le tappe evolutive.
Non è un valore, l'anticipazione.
Correndo troppo avanti, una volta raggiunta l'età adolescenziale si danno per pregresse, già vissute, esperienze che in realtà non sono state affatto esperite (classico esempio quello del fidanzamento o del bacio sulla bocca): non resta altro, all'adolescente “più sveglia/o” che aspirare a sballi maggiori.
Altro rischio, più prossimo, è anche quello che il rapporto genitore/figlio s'inverta e da qui il passo ai cosiddetti bambini tirannici è un attimo: una figura genitoriale debole può generare nei bambini attitudini dispotiche e prevaricatrici, che finiscono con l'imporre la propria volontà su tutto il resto della famiglia.

Educazione sessuale in famiglia: non è mai troppo presto.
È essenziale, perché i bambini sono bombardati da messaggi che rimandano all'eros e alla sessualità sin dall'età più tenera e nei modi più subdoli. Non è raro che assumano atteggiamenti o comportamenti prematuramente sessualizzati (abiti aderenti, trucchi, bacio in bocca, sono fidanzata/o con...), come se fosse necessario essere seducenti anche all'asilo.
I bambini osservano o assumono comportamenti che per loro non sono immediatamente comprensibili e hanno bisogno di risposte: i genitori devono prevenire la ricerca di queste risposte altrove. Il rischio è che abbia il sopravvento una visione distorta, mercificata e avvilente del sesso, che è molto difficile far rientrare poi nella sfera dell'affettività, dell'intimità, dell'amore e del rispetto.
Per rispondere bene, subito, senza imbarazzi, in termini precisi (non tecnici), con affetto e naturalezza, bisogna essere preparati!

I primi dodici...

martedì 11 febbraio 2014

1 pc per classe

Scuola E. Fermi. Finalmente si è conclusa l’operazione “Un PC per classe”!

Grazie alle feste di fine anno scolastico e alla generosità dei genitori della scuola, sono stati acquistati 9 personal computer per un valore complessivo di € 5.150.

Ecco una delle postazioni:


Maestre e bambini RINGRAZIANO tutte le famiglie che hanno contribuito alla realizzazione di questo grande progetto.

Bernadette Costa