giovedì 30 aprile 2015

La bacchetta magica

Che magia, è il caso di dirlo. Collegarsi con una classe in Sardegna, via Skype, e imbastire una storia insieme. E saltano fuori le due tavole più intense del mondo, piene della solita stupefacente maturità del cervello dei bambini, della loro sensibilità. In due vignette-chiave, un loro dialogo m'ha fatto tremare, per la potenza. È sempre un salto mortale carpiato, senza rete, farsi gettare parole a caso e organizzare storie. Grazie anche alla recettività della maestra, li ho condotti con mano nella costruzione delle tavole, vignetta per vignetta, schizzate a distanza sulla lavagna LIM. Quei cerotti nella vignetta 6 della prima tavola fanno capire che la mamma è stata picchiata dal papà. C'è di mezzo la vestizione per il carnevale. Un traffico di maschere e bacchette magiche, lo sguardo lucido della bambina, l'infingimento degli adulti, che dissimulano. I due dialoghi più importanti arrivano da due piccoli studenti. Una femmina, Giada, che fa dire alla bimba: "Perché non mi parli tu?". Un maschio, nella tavola dopo suggerisce un'assordante: "Esisto io."
«Perché non mi parli tu?»
«Esisto io.»
Provate a leggerli, nell'insieme.
I due dialoghi più perfetti della storia della letteratura mondiale a fumetti, nessuno sceneggiatore al mondo sarebbe riuscito a renderli così. Per cui, grazie a voi, alunni di Sardegna, ragazzini splendidi!
 

Bravissima, Nadia Santoni Madeddu, maestra e demiurga, che ha sperimentato un intelligente modo "social" di stare a scuola e approcciare le tecnologia.

Lorenzo Calza 

Gli schizzi da me imbastiti sul momento, a favore di video, con i dialoghi:

Vignetta 1/2/ 
Dall'interno- … Allora, pincipessa, sei pronta?
Vignetta 3
Mamma- Che bella che sei!
Figlia- Non mi piace, questo vestito.
Vignetta 4
Figlia- Non mi va più di andare alla festa.
Mamma- Guarda che ci sono tutti i tuoi amici. Ti divertirai!…
Vignetta 5
Mamma- Alla fine ti passa a prendere papà… Ti deve parlare…
Figlia- Perché non mi parli tu?
Vignetta 6
Mamma- Come sei bella… Vedrai, sarà una festa bellissima… Mi mandi le foto su whatsapp, appena arrivi?

Vignetta 1/
Mamma- … Manca solo una cosa per completare il vestito!…
Vignetta 2
Mamma- Questa è la mia bacchetta magica di quando ero piccola!
Vignetta 3
Mamma- Anch'io da bambina m'immaginavo di essere una principessa.
Figlia- Con te, ha mai funzionato?.
Vignetta 4
Voce fuori campo- No. Spero che con te funzioni…
Voce fuori campo- Mamma, non esiste la magia.
Vignetta 5
Mamma- Allora, cosa esiste?
Figlia- Esisto io!
Vignetta 6
Figlia- … E quello che combinano i grandi.

Le tavole realizzate poi, in classe, dai bambini, in gruppo o da soli:







martedì 28 aprile 2015

Family Mix e la prepotenza dei moderatori

FAMILY MIX un’idea di cui parlare.

Ciao a tutti! Pubblico la proposta che Chiara Capini, indefessa e attivissima sostenitrice del Comitato Genitori, ha inviato al blog scuolelevante, che è moderato, come sappiamo tutti, da Lorenzo, da Flavia e da me.
Pubblico la sua mail come l'ha scritta: ho solo "linkato" il progetto per consentire a chi lo desidera di approfondire la cosa ed eventualmente votarlo.
Qualcuno potrebbe pensare… “ma questa è pubblicità! pensa se tutti usassero il blog per promuovere le proprie attività!”.  Così non è e non sarà. Ma l'idea di Chiara profuma di genitorialità attiva lontano 1.000 miglia e questa idea di comunità, vecchia e nuova al tempo stesso, è qualcosa di cui parlare! E poi io, sotto sotto, sono molto prepotente. 



Sono Chiara del Comitato Genitori, 
da un po' di tempo mi frulla in testa l'idea di mettere in piedi un Network di scambio di babysiteraggio tra famiglie disposte a tenersi reciprocamente i bambini. 
Questo progetto, con il quale ho partecipato al concorso per idee innovative Social Hub Genova, potrebbe essere realizzato! E' stato infatti selezionato tra i 15 finalisti sottoposti al giudizio della rete. 
Family Mix prevede la realizzazione di un’applicazione e un sito web attraverso il quale individuare chi tra i nostri amici e conoscenti è disponibile a tenere i bambini per una serata, una giornata, un’occasione speciale. 
Condivisione, sostegno reciproco, mutuo soccorso, tutte cose che facciamo già, potenziate e rese più fruibili grazie alle nuove tecnologie!
Che ne dite?!
Tra l'altro, se il progetto dovesse partire, secondo me Quinto e Nervi potrebbero essere un interessante bacino di sperimentazione, sia perché appartengo al territorio sia perché sono comunità già vive e interconnesse, grazie anche al lavoro del Comitato.
Si vota entro il 3 maggio! Progetto 27-Family Mix 

martedì 21 aprile 2015

Lavori in corso

 Bella gente,

questa settimana la Scuola d'Infanzia di Via Somma è SOTTOSOPRA!
Sono cominciati i nuovi lavori di pulizia e risistemazione delle aree gioco dell'asilo.

In appena due giornate di lavoro, papà e mamme traboccanti di buona volontà hanno riportato all'ordine foglie secche, erbaccce, giocattoli e panchine che, negli ultimi mesi, si erano un po'... insubordinati.

I volontari della prima giornata
L'orto botanico torna alla luce

















Acqua e sapone per i giochi



Memori dei grandi lavori di qualche tempo fa (vedi qui), alcuni genitori hanno ripreso in mano rastrelli e decespugliatori per restituire un po' di
decoro agli spazi verdi della scuola di Capolungo.
In realtà, i lavori sono appena cominciati e c'è molto ancora da fare: ricostruire le aiuole dell'orto botanico, piantare le aromatiche e i le piante da fiore, decorare i muretti di recinzione del cortile e le scale, restaurare e, se si riesce, sostituire i giochi rotti...

Insomma, un lavoraccio!

Si prepara il terreno...

...per i fiori e le aromatiche
Ne vale la pena, però, e noi lo sappiamo bene.
Giusto oggi si rifletteva sul fatto che per un genitore è una grande soddisfazione andare  a dormire con la coscienza pulita, pensieri positivi e le immancabili ossa rotte...


Ah! All'ingresso della Manfredi trovate un cartellone verde: segnate la vostra disponibilità!
Anche un'ora di lavoro dà frutti indimenticabili.


giovedì 16 aprile 2015

Cenere, la Durazzo e il cellulare di Aquila

Ieri mattina, al cinema di Quinto, ho assistito a CENERE - RACCONTI PARTIGIANI IN ATTESA DI UN APRILE. Regia e testi di Lazzaro Calcagno e interpretazione di Marco Rinaldi.
Bella interpretazione davvero, quella di Rinaldi.
CENERE è stato visto da circa 6.000 studenti italiani e si capisce che è un testo rodato, calibrato sui ragazzi, quasi cesellato per loro: li interessa, li fa ridere e sorridere, li spinge ad "abboccare" a tutte le provocazioni, li fa addirittura cantare Fratelli d'Italia e Bella Ciao. Così scopriamo pure che le conoscono, dài! e chi se lo aspettava!?
L'ho pensato e subito condiviso con Lorenzo: «I tuoi ragazzi lo conoscono, l'inno nazionale? I miei no. I miei neppure Bella Ciao... Mannaggia! finisce che arrivano in terza media, la professoressa li porta a teatro, Marco Rinaldi li individua in mezzo alla folla di più di 150 ragazzi, come sta facendo ora con Gaia e Niccolò (bravi, eh! si sono alzati senza fare storie, emozionati ma neanche troppo, sostenuti dai compagni che li incoraggiavano divertiti e anche un po' ammirati... si vede che stanno diventando grandi), li chiama lì davanti al palco e... ta-dà! si scopre che non sanno neppure una parola!»

A un certo punto ha squillato un cellulare. L'hanno zittito, ma quello ha ripreso a strillazzare. Era il telefonino di un anziano signore, seduto al centro, in prima fila, dalle parti della III G, una classe di via Casotti che si è portata dietro chitarre e flauti; Rinaldi si è fermato, Aquila (è il nome di battaglia dell'anziano signore) ha risposto ma, seccatissimo, ha riattaccato subito, si è girato verso il suo compagno tredicenne e, a voce alta, gli ha spiegato, in dialetto, che si trattava di un... importuno seccatore. Beh, non ha detto proprio così e infatti hanno riso tutti, alla grande.
Anche Aquila ci sa fare, con i ragazzi.
Così Rinaldi ha ripreso il suo racconto. Tutte storie vere, accadute dentro e fuori Genova tra l'inverno del '44/'45 e i giorni della Liberazione, e gli spettatori della prima fila, quelli un po' in là con gli anni, possono testimoniarlo. Loro c'erano, si ricordano e ci ricordano che certe cose vanno sapute o, quanto meno, ripetute, raccontate, spiegate, rammentate.

martedì 14 aprile 2015

Volare come delfini!

Francesco Farioli è un ragazzo di sport, ora giovane preparatore dei portieri della Lucchese.
Dopo una tesi di laurea che unisce la filosofia con il ruolo dell'ultimo difensore, fonda il suo "Goalkeeper Project" (di cui inserisco una pubblicità non richiesta da lui). Sono rimasto colpito dall'approccio "olistico", testimoniato dai filmati sui metodi di lavoro. 

Mi è capitato con lui un dialogo a distanza, dove ho capito che il ragazzo farà molta strada. DEVE farla, perché sono le persone così che devono presidiare le nostre centrali educative, di cui lo sport è un tassello fondamentale:

Queste parole "allenano" anche noi genitori:

«Penso spesso a cosa accadrebbe se, in una società di livello, in cui si ha opportunità di scegliere ragazzi di qualità, fosse data loro la chance di sentirsi parte di un progetto di crescita, di potersi confrontare quotidianamente con qualcosa di più grande di loro... Immaginare di fargli vedere una scala molto ripida, composta da molti gradini, facendogli sentire il conforto e l'appoggio che, un allenatore e una società che intende programmare, dovrebbero sempre dare nei confronti dei propri giocatori.
 
La vera scommessa è educare, non allenare.  

Ancor prima che un processo di allenamento, sarebbe importante creare un percorso educativo, perché alle nuove leve, prima ancora che delle doti tecniche e motorie, manca l'idea di lavoro, non perché siano dei fannulloni, ma perché percepiscono la pochezza dei percorsi che gli vengono proposti e l'effimera considerazione che gli viene regalata è frutto soltanto di quella che può essere la piccola parte che possono giocarsi (per altri) nel grande oceano di un gioco sempre più indirizzato verso il business.
Le società sono aziende, è evidente, e su questo purtroppo non possiamo più niente, ma le aziende si possono gestire, vivere e far vivere in mille modi.
Responsabilizzare i ragazzi verso una partecipazione attiva credo sia l'unico modo per creare nuovi piccoli Handanovic, ancor più di una specifica metodologia di lavoro.

In Italia, di allenatori bravi ce ne sono davvero molti, quello che manca sono allenatori che hanno la forza (e la capacità) di far rispettare il loro lavoro.
Perché, tornando al caso specifico dei portieri, tutti pretendiamo portieri che difendano lo spazio alla Neuer e impostino il gioco da dietro come Valdes, però poi li vedi allenare tutti in un angolo con due paletti e senza porta...
"Tanto per allenare i portieri basta quello", dicono.
Contraddizioni del calcio post-moderno.

Tornando ai ragazzi... Manca il tempo che dedichiamo loro! Non solo in termini di qualità, ma anche di quantità. E concordo con te sul fatto che il problema è sociale, non solo sportivo!!! Lo sport è solo una delle possibili metafore rappresentative della vita. Rappresenta un piccolo dramma, in un dramma molto più grande. Mi piacerebbe molto farti leggere la mia tesi! Parla proprio di questo vuoto rappresentato in ambito sportivo che rischia di diventare vuoto sociale. I ragazzi hanno in genere tre momenti formativi: famiglia, scuola e sport. Ed hanno bisogno, per essere e diventare buone persone, di non avere buchi neri in nessuno dei tre settori.
Ma i genitori devono pensare a lavorare e quando arrivano a casa sono stanchi.
A scuola gli insegnanti sono sottopagati e si sentono in diritto di avere il broncio e dare meno di quel che dovrebbero e, quando qualcuno prova a dare, magari trova un genitore che gli dice "tu pensa ai cavoli tuoi che a mio figlio ci penso io!".
A calcio, fin da piccoli, trovano allenatori che pensano nei pulcini di fare le sfide tipo Van Gaal contro Mou... Il delirio dei genitori e l'opportunismo di molti addetti ai lavori... Veri squali in un mare ormai torbo!
Ma, caro Lorenzo, che dobbiamo fare?
Abbassare la testa ed adeguarci?
Tu mi insegni che, in questo mondo di squali, per emergere, bisogna essere delfini.
Differenziare è l'unica ancora di salvezza.»






lunedì 13 aprile 2015

Dietro le quinte del fumetto!…



Dopo la visita guidata di diverse classi secondarie del nostro Comprensivo, continua l'attività della mostra "JULIA per Genova - omaggio alla città". Venerdì 17, alle 15.30 (sfidando ogni superstizione) il secondo incontro di un percorso interessante. Insieme al collega sceneggiatore MAURIZIO MANTERO e al disegnatore LUIGI COPELLO ci addentreremo in alcuni segreti del mestiere-fumetto; un modo informale e diretto per approfondire una tecnica di racconto, utile anche in altri ambiti.

Non mancate!

Lorenzo Calza