sabato 20 dicembre 2014

Si poteva fare di più?

Non lo so.

Pare che delle alluvioni, a Genova, ci si dimentichi molto velocemente e che sia piuttosto raro trovare persone intenzionate a darsi da fare per chi ha subìto danni a più di un mese di distanza.
Così mi hanno detto, ieri, quando abbiamo consegnato l'incasso delle vendite e le t-shirts avanzate.

I referenti di NON C'E' FANGO CHE TENGA ci ringraziano e insistono affinché io renda pubblico il versamento dei 530€ raccolti sul c/c intestato alla Parrocchia di Marassi.
Voilà.



domenica 7 dicembre 2014

LA GIORNATA PERFETTA


Ieri è stata proprio una forza.
La danza delle scope verdi profumate di eucalipti.
Neanche la pioggia è riuscita a rovinare la giornata perfetta dei giardini di Quinto: dopo averci provato due o tre volte, la scioccherella, s'è arresa di fronte alla determinazione degli irriducibili, che non l'hanno degnata della minima considerazione.
Alla fine c'era pure il sole!

Altri sacchi gialli riempiti di spazzatura e foglie secche, altre panchine risistemate e ridipinte di un bel verde scuro (è ancora sopra, sotto, attorno le unghie di molti...), gli ultimi ritocchi e finalmente la giusta soddisfazione nel guardarsi attorno.


L'assistenza affettiva. Indispensabile, quando si dà
il meglio di sé.
Verde/i speranza/e
Bisognava esserci, insomma.

E infatti eravamo lì tutti: quelli che non si sono persi un appuntamento in due mesi di lavoro, quelli che hanno fatto quello che potevano e quando potevano, quelli che non sono mai riusciti ad arrivare a tempo, ma erano lì col pensiero.

Quel che conta è il risultato.
Quel che conta sono i bambini contenti e compresi del loro meritatissimo 10 in EDUCAZIONE CIVICA stampato sulle medaglie, col diploma di volontario del comitato per il riordino dei giardini di Quinto, con i ringraziamenti e la stretta di mano di quei signori sconosciuti... "mamma, ma quello con gli occhiali scuri è il sindaco?"


Ce ne sarebbero ancora, da raccontare.
Tipo quella di Chiara, che ieri ha vinto una delle sue battaglie facendosi regalare un'ordinanza municipale per la chiusura definitiva dei giardinetti di Quinto alle auto private. Oppure quella di Lorenzo e Germana, che hanno ricevuto -a nome di tutti, bada bene!-, una targa dedicata Al gruppo genitori Quinto, per la fattiva collaborazione. E mica ultima quella di Jacopo, che ha festeggiato alla grande, tra coppa piacentina e focaccia municipale, i suoi primi meravigliosi 8 anni da cittadino consapevole e soddisfatto.

Ah! Abbiamo anche venduto una cinquantina di t-shirt...








giovedì 4 dicembre 2014

Come riempirla?

 
Strano clima, lunedì sera. 

Il mare in burrasca sembrava essere uno degli invitati alla riunione al Castello Rosa di Nervi, indetta dal Municipio per illustrare il progetto sulla riqualificazione della piscina Massa, l'ormai rudere maleodorante che staziona placido alle propaggini del Porticciolo.

Sala gremita. 

Arrivo in ritardo, e vedo proiettato il lavoro di un architetto, a prima vista sembra faraonico. A onor del vero anche leggermente esagerato e impattante. Si tratta di una struttura in vetro speciale con piantane a volta, autopulente, rampe, rampette, un impianto ambizioso, molto "da architetto".

Mi chiedo se al Municipio sono impazziti, a presentare una cosa del genere in un posto come quello, in quel modo. Però mi ero perso l'inizio, e allora ricostruisco via via la strategia.

Vi anticipo che non è andata come riportano i mugugnoni

Per arrivare a un sopravvenuto finanziamento europeo, che scade tra pochissimo, il Municipio ha agito in fretta e furia; un architetto ha elaborato un progetto preliminare (donandolo, non su incarico) che serve solo come gancio per i fondi. Il resto, potrebbe diventare un’interessante esperienza di "architettura partecipata", se i residenti anziani non useranno gli incontri solo come sfogatoi di secoli di incrostazioni e borbottii.

Cammin facendo, ho capito. Secondo me hanno fatto bene a presentare la cosa in questo modo, così tutti si sono “montati" sul nulla, sull'impatto di quelle immagini, per poi smontarsi di fronte all'evidenza.

Altre location per costruire una piscina ex-novo in zona non esistono, sono stati elencati i perché e i per come. Per cui, o si resta trent’anni senza niente, con quel rudere al porticciolo, o si cerca di sfruttare una finestra che si è aperta grazie ai fondi FAS, per le aree sottoutilizzate.

Siccome era diventata tutta una questione di barche, circoli, dettagli tecnici, mi sembrava giusto portare anche una voce dalla "cittadinanza", deprivata da anni di un centro importantissimo per lo sport nel Levante.

Sono intervenuto, parlando a nome dell’utenza scolastica, dei bimbi, delle famiglie, rimarcando la necessità di un impianto funzionante, accennando allo spirito che un po' ci anima da queste parti: la cittadinanza attiva, la necessità di partecipazione e della soddisfazione per una riunione “modulare”, aperta agli sviluppi. Mi sono raccomandato che questi sviluppi venissero ben seguiti, però. 

Se si sbloccasse il finanziamento, potremmo tornare ad avere una piscina, ma dovrà tener conto del rispetto dell'ambiente, del territorio, del contesto. E dovremo pretenderla aperta anche al nuoto libero, ai bimbi, in sinergia con la scuola, non solo alle esigenze di chi la gestirà, come accaduto - ahimé - in passato. 

Alla fine, per come la vedo, l'incontro è andato bene. Una procedura insolita ma trasparente.

La raccomandazione che faccio a tutti noi è che se dovremo suggerire criteri gestionali e "architettura partecipata", bisognerà PARTECIPARE!

;-)

Buona scuola,
De Pres

martedì 2 dicembre 2014

Genitori spazzaneve

Riporto questo interessante articolo dal Corriere.it

Gli inglesi li chiamano «genitori spazzaneve». Perché «ripuliscono ogni cosa davanti ai loro figli in modo che nulla possa andare loro storto e possa minacciare la loro autostima». Succede a Londra, al collegio femminile di Saint Paul dove la direttrice Clarissa Farr, racconta al Times, ogni giorno si imbatte in madri e padri vittime di «ansia frenetica che fa loro rifiutare l’idea che i propri pargoli possano arrivare secondi». Il che si traduce in «bambini iperprotetti e incapaci di affrontare un fallimento». 

Succede anche in Italia. Dove schiere di genitori arrivano da insegnanti e presidi e «giustificano, minacciano, mentono perfino pur di proteggere gli amati figlioletti da una punizione». Succede all’asilo e si va avanti fino alle superiori. Perché «la scuola è il nemico». Riflette Daniela Scocciolini, per oltre quarant’anni insegnante e poi preside del liceo Pasteur di Roma: «La tendenza a prevenire ed evitare qualsiasi difficoltà ai figli è diventata patologica: padri e madri sono del tutto impreparati ad affrontare gli insuccessi dei figli, non ci si vogliono trovare perché non sanno come uscirne».

È come se dicessero: «Non create problemi a mio figlio perché li create a me». E allora, «la soluzione più facile è dire sempre sì, spianare la strada: sono “genitori non genitori” che rinunciano a priori a educare i propri figli cercando di semplificare loro tutto». E la colpa di ogni insuccesso, dice Innocenzo Pessina, ex preside del liceo Berchet di Milano, 43 anni tra scuole di periferia e centro,«è data sempre alla scuola, così si arriva ai ricorsi al Tar per bocciature e brutti voti». Bisogna «insegnare ai ragazzi a confrontarsi con la realtà, aiutarli nelle strade in salita, faticose e impegnative, ma non sostituirsi a loro». I genitori, conferma anche Micaela Ricciardi, preside del liceo Giulio Cesare di Roma, sono «apprensivi e ai figli trasmettono una grande fragilità». L’unica strada è parlarci: «Dico loro di tenere la distanza: siate dei punti di riferimento, ma lasciateli sbagliare, solo così cresceranno responsabilizzati».

Ma c’è anche «l’ansia frenetica» di far primeggiare i figli ad ogni costo, la «ricerca del successo» con l’idea che chi sbaglia sia un fallito: «Crea tanta infelicità tra i ragazzi» dice Silvia Vegetti Finzi, psicoterapeuta che dal blog «Psiche Lei» su Io Donna osserva ogni giorno genitori-figli-scuola: 

       «Questo dilagare degli adulti sui figli fa solo male: si
       trasmettono aspettative e stereotipi per indirizzarli dando
       un’idea di competitività anziché di realizzazione di sé». 

 E magari alla fine nessuno è contento: «Forse anche per la crisi economica — dice Vegetti Finzi — i genitori sono più ansiosi per il futuro e si sostituiscono ai figli, come se dicessero: “Scelgo io per te” e preparano loro le strade da seguire». E allora? «Lasciateli liberi — conclude la professoressa —, ritiratevi progressivamente lasciando la vita di vostro figlio a lui, inclusi fallimenti ed errori».



lunedì 1 dicembre 2014

Librilibrilibrilibri

La scuola Gianelli di Quinto dà il via al tradizionale mercatino del libro delle scuole dell'Istituto Comprensivo: a partire da oggi e a proseguire secondo il calendario indicato nella locandina, chiunque voglia approfittare di una selezione accurata del più aggiornato panorama editoriale per l'infanzia e l'età scolare avrà l'opportunità di acquistare dei libri con la consapevolezza che il 15% del ricavato dell'intera vendita verrà devoluto alle biblioteche scolastiche

Design _ Flavia Botto

La mostra mercato del libro è organizzata e gestita interamente dal Comitato Genitori, con la collaborazione della libreria "Il Libraccio" di Genova e la consulenza professionale della redazione della rivista "Andersen".