domenica 12 novembre 2017

Niente panico, è solo volontariato...

Ascoltare e confrontarsi aiuta sempre a capire qualcosa di più di quello che succede.
Ecco allora cosa veramente è successo ieri mattina, sabato 11 novembre, e nelle settimane precedenti nelle case di molti genitori di adolescenti che frequentano le scuole secondarie di Quinto e Nervi.

Domenico ha un figlio in seconda media e, commentando con la rappresentante di classe, fuori la palestra di cui è proprietario, alcuni recenti «fatti di cronaca» (due tentativi di aggressione fortunatamente andati falliti), si è reso conto di poter essere utile alle compagne di classe del suo ragazzino, alle loro amiche e sorelle.
È un papà e ha il desiderio e l'istinto di proteggere i propri figli esattamente come tutti gli altri genitori, ma è anche un istruttore con delle competenze specifiche: offre la propria professionalità, i propri spazi lavorativi e il proprio tempo libero per un'iniziativa di puro volontariato volta a incontrare le ragazze e a spiegare loro che, con un minimo di conoscenze pratiche e molto buon senso (su cui riflettere), possono evitare situazioni potenzialmente pericolose. 
Marina, la rappresentante di classe, ne discute a lungo con lui e insieme verificano se c'è la possibilità di estendere l'invito a tutte le classi delle scuole secondarie di primo grado del quartiere. Una decisione da prendere con grande attenzione e non sulla scia di facili entusiasmi o inutili isterismi: si tratta di 23 classi!
Una volta accertato che sì, si può fare, parte il lavoro dei genitori eletti nei consigli di classe: si ascolta, ci si confronta, si capisce e quindi si organizza. Rimarreste impressionati dalla quantità di messaggi che sono comparsi sulla chat che usiamo per mantenere i contatti tra tutte le famiglie delle medie, una chat cui partecipano 46 (46!!) genitori che spesso non si conoscono neppure per nome, e forse rimarreste più stupefatti dal sapere che ogni intervento è sempre stato serissimo, mai polemico, mai scontato: la proposta era ed è chiarissima, la gratitudine enorme, la necessità di coordinare bene ogni mossa lampante.
Nessun panico, insomma. 

E nessuna speculazione.

Domenico, su questo punto, è irremovibile: non ha bisogno di farsi pubblicità, il suo "corso" è volontariato, non ha accettato né accetta ricompense o doni. 
Ed ecco il risultato.




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