giovedì 21 gennaio 2016

Un gioco da ragazzi


Due classi della scuola secondaria C. Durazzo stanno partecipando a un progetto didattico promosso dal COREPLA (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero degli Imballaggi in Plastica).
Il progetto prevede una borsa di studio destinata alle scuole di primo e secondo grado della Liguria, del Lazio e della Puglia, e scade a maggio di quest'anno.

Ora come ora le ragazze e i ragazzi della 1D e 1E hanno una richiesta semplice, che sintetizzo qui di seguito:
  1. visitare il sito Web del progetto
  2. registrarsi nella sezione "GIURIA POPOLARE"
  3. votare i loro progetti nella missione n°1|naming, esprimendo 5 preferenze tra quelle elencate (che sono tantissime e, in alcuni casi, doppie), ma concentrando tutta la propria attenzione su queste due: 
  • ecoclasse 
  • Plasticteam
Su Miniscoop c'è l'articolo di Rebecca e Giulia che spiega come fare.
Insomma, non abbiamo scuse: è un gioco da ragazzi... più o meno.

9 commenti:

  1. Fatto!
    Ma devo segnalare che va fatta attenzione ai nomi: tanti tanti doppioni! per Plasticteam ad esempio quello scritto con la P maiuscola e una parola unica nell0ordine alfabetico si trova un po' dopo gli altri...

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  2. Esatto. La procedura richiede un minimo di attenzione.
    Se avanza un voto, su richiesta di una scuola media di Arma di Taggia (che ricambierà il favore), votate "badastica"!

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  3. Ringrazio chi ci informa su queste e tante belle iniziative, e mi complimento con i ragazzi che hanno elaborato un apprezzabile prodotto, ma, nonostante la questione sia di poco conto, vi propongo un paio di riflessioni. La riflessioni infatti, poi estrapolate dal contesto, ci possono aiutare ad affrontare con maggiore consapevolezza problemi analoghi, ma magari di importanza maggiore, o no ?

    1) La prima : che modo è questo, di spingere a votare ”i nostri” ? Che cosa vogliamo insegnare a noi stessi e ai nostri figli prestandoci ad uno sporco scambio di voti (noi votiamo per il progetto di una classe non so più di quale posto e loro per il nostro, così ci è stato chiesto di fare) ? E' una logica tipica, chi ha più conoscenti vince, a prescindere dal valore degli elaborati in concorso. Che altro merito ha chi vince ? Stiamo togliendo ai “nostri” ragazzi un'occasione per giocarsela davvero, e stiamo svalorizzando il loro lavoro, coprendolo di voti non sinceri.
    Non potremmo semplicemente invitare ad accendere il personale libero arbitrio e votare le idee che piacciono di più ? Forse è un concetto troppo leale e sportivo di questi tempi e in certi ambiti...

    2) poi ho visto i premi ... ma li avete visti anche voi o no ?
    Passi pure il tablet per il docente, che è una persona adulta e in grado di gestirlo, ma UN MIMI TABLET PER OGNI ALUNNO ???

    Mi sembra assolutamente una follia promuovere questo tipo di apparecchiature, metterle nelle mani di chi per la giovane età poi non riesce a gestirle !  Mettiamo che qualche fortunato in quella classe non lo avesse ancora : così sarebbe sempre più dura evitare di darglielo !
    Fortunatamente, in queste considerazioni non mi sento affatto solo: in ambiti ben più preparati ci sono persone molto esperte su questi ed altri rischi e dipendenze che proprio mercoledi scorso (27 gennaio), all'incontro di presentazione del Progetto di Formazione INCOMINCIO DA 3 (parlo della Psicologa Cristiana Busso e dell'educatrice Roberta Facchini) ci presentavano una situazione allarmante ! Dovremmo seriamente darci una regolata, per non lasciare delle armi che possono diventare potenti e incontrollabili nelle mani dei nostri ragazzini, "un po' narcisi, un po' spavaldi ma sicuramente fragili". Non vi bastano gli ultimi tentativi di suicidio di ragazzini presi di mira dai messaggi WhatsApp dei compagni?

    Riguardo ai premi, suggerirei sciarpe, guanti e berretti in tessuto pile, vivaci e accattivanti, almeno rimaniamo nel tema del riciclaggio...!

    Auguro alle “nostre” brave classi di arrivare seconde, senza voti “comprati", salvando l'onore e ... la salute.

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  4. Vergogna! Basta leggere l'articolo per capire che il voto popolare non ha niente a che fare con la giuria tecnica che valuterà i progetti e li premiera' e che la borsa di studio va allam scuola non ai ragazzi!!1 L'hanno capito dei bambini di 11. Con un po' di sforzo possono capirlo tutti.

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    1. Caro Anonimo (quello di "Vergogna") in effetti nei premi ci sono i tablet, uno per alunno. Mi sa che non hai letto il sito sul progetto. Non prendertela, con un po' di sforzo... ;-)

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  5. Io rimango sulla riflessione : mi dia una motivazione sensata sul perchè bisogna accordarsi fra varie scuole per lo scambio reciproco di voti...?
    Se la giuria popolare non conta nulla, come lei sembra insinuare, la motivazione sembra ancora più introvabile... Malati di facebook? (Mi piace/Non mi piace...)
    E magari si firmi, grazie.

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  6. La giuria popolare serve a dare un po' di visibilità al concorso, Andrea. Tutto qui.

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  7. Leggo ora su segnalazione di un'amica questo scambio di punti di vista. Personalmente anche io sono stata contrariata dall'iniziativa per una serie di ragioni legate alla commistione scuola/consorzio, avevo infatti chiesto ai genitori della mia classe se qualcuno potesse girarmi gli elaborati del ragazzi per potermene fare un'idea senza dover dare il mio account in contropartita al COREPLA (non ho avuto nessuna risposta, per cui non posso valutare il lavoro dei ragazzi). Condivido lo sdegno per l'idea, ormai socialmente pervasiva, del voto di scambio (il "pacchetto di voti" è stato oggetto di tensioni fra adulti anche nella nostra scuola in occasione delle elezioni interne, e la logica era simile).
    Condivido anche le preoccupazioni sul tablet, ho saputo da poco che il tablet non sarà in dotazione alle elementari (cosa che ci aveva destato parecchia preoccupazione); è innegabile che per una famiglia (sarè proprio una cattiva famiglia?) che non vuole dotare di tablet il bambino, vederlo "accreditare" dalla scuola rende tutto più difficile. Continuo a sperare in una scuola che renda più..."accattivante, emozionante, divertente" l'educazione non tramite un'APP ma per la capacità umana di coinvolgimento degli insegnanti!
    sabina calogero

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    1. PS Che tristezza un genitore che grida "vergogna" senza firmarsi, a un intervento con un contenuto denso e interessante..

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