venerdì 3 ottobre 2014

Il tunnel del rappresentante di classe

C'è un aforisma di Geppi Cucciari che a parer mio si adatta con esemplare concisione alla situazione del rappresentante di classe:

SE NON RIESCI A USCIRE DAL TUNNEL, ARREDALO!

E' un mestiere difficile, si sa, e soprattutto è un mestiere non retribuito, il che lo rende ancor meno desiderabile per la maggior parte dei genitori che, ogni anno, "ricominciano" la scuola assieme ai propri figli.
Nonostante le premesse, bisogna che ne parliamo e che se ne parli, perché il Consiglio d'Istituto, una decina di giorni fa, ha fissato le date per le prossime elezioni dei rappresentanti di classe:

  • lunedì 27 ottobre: classi prime scuola secondaria
  • martedì 28 ottobre: scuole d'infanzia, scuole primarie e classi seconde scuola secondaria
  • mercoledì 29 ottobre: classi terze scuola secondaria
Insomma, poco più di tre settimane per capire come, perché, se e, soprattutto, chi eleggere nei consigli di classe (secondaria), interclasse (primaria) e intersezione (infanzia) delle scuole frequentate dai propri figli.

Mica facile, per carità.
Tra l'altro c'è la questione su accennata del tunnel: una volta dentro, difficile uscirne... e allora molto meglio mettere le cose in chiaro subito e approfittare di queste settimane per informarsi su quelli che sono i doveri del rappresentante di classe, ma, soprattutto, sui suoi diritti.
E questo discorso sui diritti del rappresentante di classe vale soprattutto per chi, nel tunnel, vuole infilarci qualcun altro.

Tanto per cominciare, il rappresentante di classe è o dev'essere consapevole che la scuola è una comunità di educatori inserita in un territorio fisico e sociale determinato: al centro stanno tutti i bambini -tutti tutti, eh?-, e intorno gli adulti che se ne occupano, insieme, collaborando laddove possibile e laddove è lecito con uno spirito positivo e costruttivo.
Con questa consapevolezza, il suo compito è principalmente quello di mantenere aperti i canali comunicativi tra gli educatori professionisti, che si occupano dei nostri figli all'interno degli edifici scolastici (dal dirigente ai collaboratori scolastici, ai docenti), e l'insieme degli educatori non professionisti che stanno fuori, cioè noi genitori.
Ecco allora che il rappresentante è e deve essere il tramite tra l'interno delle aule e l'esterno dei cortili, e viceversa: non entra nelle aule, ma non entra neppure nelle case degli altri genitori, non si occupa di casi individuali (mai!) e, quando riferisce o raccoglie proposte/suggerimenti/richieste esplicite, da una parte o dall'altra, ha sempre fisso in testa il benessere dell'intero gruppo di alunni che costituisce la classe.


Mica facile, ma si fa.
D'altra parte la posta in gioco è talmente preziosa (stiamo parlando della vita scolastica di bambini: per molti versi, del loro futuro), che ci si entusiasma solo a pensarci.

Va da sé, allora, che l'unica dote indispensabile al rappresentante di classe è la buona volontà, quella buona volontà che, a cercarla bene, è in ognuno di noi.
Altrimenti avremmo preso un cane. O no?
Le cose, in fondo, sono molto meno complicate e impegnative di quanto si creda: eleggiamo uno di noi per ogni classe, magari il primo (più spesso la prima: papà! dove siete???) che apre bocca per dire "vabbé..." o "se proprio non c'è nessun altro...", e poi collaboriamo con serenità e buon senso affinché la vita a scuola di tutti gli alunni dell'Istituto Comprensivo sia la migliore possibile.

Basta un po' di buon senso per comprendere che il rappresentante di classe non è tenuto a fare collette o casse scolastiche -peraltro vietate dalle leggi di contabilità dello Stato-, non è l'organizzatore delle attività che si svolgono in orario extrascolastico (i docenti assegnano i compiti all'intera classe, non solo al/la figlio/a del rappresentante...), non è tenuto a distribuire fotocopie, inviti a feste di compleanno, non è tenuto a sovrintendere l'uscita da scuola di tutti gli alunni, non è tenuto a ordinare libri o materiale scolastico di altra natura per l'intero gruppo-classe.

Ovvio che possa farlo, ma è bene ricordare che non è un suo dovere e che le iniziative intraprese per agevolare, quando occorre, un insegnante e la sua classe, devono sempre essere condivise dalla maggior parte dei genitori di quella classe. 

In bocca al lupo!




4 commenti:

  1. Grazie! E' che ne so qualcosa: ormai nel tunnel ho sistemato divano e libreria.
    Per la vasca dei pesci rossi, come suggerisce un'amica e "collega" ben sistemata, mi sto attrezzando...

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  2. Se fossi "una" rappresentante di classe stamperei questo post e ne terrei sempre qualche copia in borsa!

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  3. Brava CRI .... che aggiungere ... buon lavoro a tutti!!!
    Germana

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