lunedì 27 ottobre 2014

I guardiani della nostra galassia!

Si parlava in diverse occasioni di genitorialità attiva, che porta con sé quasi in automatico "Pratiche di Cittadinanza Attiva". In tempi di crisi, di tagli di erogazioni ai comuni si stanno diffondendo sempre di più, in ogni città, in ogni quartiere.

Nel week-end scorso è toccato a Genova Quinto. Ne parliamo qui, perché tutto è partito da un gruppo di genitori, frequentatori assidui dei Giardini Pubblici della località di levante.

Si è riunito un Comitato, coordinato egregiamente dalle mamme Germana Carelli e Teresa Gigliotti. In sinergia con il Municipio IX, che ha fornito i materiali di base, ci si è buttati nel lavoro di primo "giardinaggio". Decine di genitori e bambini al lavoro, con guanti, rastrelli, cesoie. Nel giro di tre giorni, uno dei piccoli parchi più belli della città ha cambiato volto. Ora si vede il mare.

Un'esperienza bellissima per tutti, in primis formativa per i bambini. Avere cura degli spazi pubblici è una grande lezione di senso civico. Dopo aver lavorato per ore, divertendosi, organizzando un bel rinfresco, dopo aver dialogato con le istituzioni venute e ringraziare e per una volta non investite di solo "mugugno", ma di indicazioni precise sul da farsi, siamo certi che ognuno di noi sarà anche più "vigile", nei comportamenti propri e altrui circa la fruizione di quello spazio.

Alcuni, giustamente, hanno fatto notare che già paghiamo le tasse, e questi lavori non toccherebbero ai cittadini. Ma questo è un altro capitolo, che spetta all'amministrazione argomentare. Per quel che ho imparato io, se queste cose procedono per capitoli di bilancio, pratiche burocratiche ecc ecc, si perdono tempo ed energie.

Se ci si attiva, e si fa, i bambini giocano SUBITO in uno spazio più sano. E avendolo risanato tu, tendi ad averne cura. A non nasconderti dietro la delega, alibi, o mancanze altrui. Lo spirito è quello del "se trovi un sacchetto di spazzatura a terra prima di dare la colpa alla nettezza urbana, dalla a chi l'ha gettata. E prima ancora di dare colpe, dài l'esempio, raccogliendola tu."

Spirito non di "sostituzione", ma di supplenza. L'idea che nella crisi il concetto di comunità si può rinsaldare, diventare virtuoso, a prescindere dal contesto difficile. E una comunità in cammino può andare lontano.

Non è finita, abbellita e ripulita l'area verde, ora i genitori sistemeranno le panchine e, insieme ai bambini, si dipingerà il cemento, trovando le frasi e i disegni per farlo, in un laboratorio a cielo aperto.

Bellezza contro bruttezza 1-0, palla al centro!


Lorenzo (non De Pres)

4 commenti:

  1. Il lavoro prosegue giovedì 30 e venerdì 31 dalle 16 in poi e sabato 1° novembre dalle 9 alle 12.

    Bellissima la foto di quel signore che, in perfetta serenità di spirito, legge il giornale accanto a MONTAGNE di monnezza!

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  2. ottimo, adesso mi informo e mando i miei ragazzi ad aiutare.

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  3. Il programma della seconda settimana (30/31 ottobre e 1° novembre) è questo:

    - pulizia generale del verde (per i volontari non professionisti)
    - coloritura canestro
    - carteggiatura e riverniciatura panchine e staccionate
    - rifacimento gradinate di cemento

    L'appuntamento è per domani pomeriggio dopo la scuola, muniti, possibilmente, di guanti e buona volontà.
    Per ulteriori informazioni si può chiedere all'inesauribile Germana:
    349 2525901.
    A domani!

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  4. Causa turno di lavoro ho potuto assistere e partecipare solo alle attività di giovedì 23, ma l'avvio è subito stato promettente dal punto di vista dell'alto morale. Nonostante alcune inevitabili fatiche logico-organizzative, che a questo turno sono state soprattutto a carico di Germana, si è registrata una bella partecipazione, segno che le buone pratiche di cittadinanza attiva possono anche essere contagiose...
    Diverse persone del quartiere mi hanno fermato chiedendomi dell'iniziativa desiderose di dare un contributo.
    Un genitore di un altro distretto si è reso disponibile per i prossimi interventi.
    Esistono quindi segnali di apertura verso concetti come "il bene comune" e il "rispetto dell'altro".
    Forse lo spettro dell'istituzione lontana dal cittadino si sta un po' diradando? Forse è possibile parlare un linguaggio comune?
    Forse quando tendiamo davvero il nostro ascolto verso l'infanzia e quindi verso il nostro futuro, riusciamo a sentirci liberi di aprirci al bene di tutti, compreso il nostro.
    Tanti dubbi ma anche tante certezze quante il numero delle persone che nei tre giorni sono arrivate a dare una mano.

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