lunedì 3 marzo 2014

I banchi in cerchio

È scomparso Mario Lodi, uno dei pilastri della Scuola Pubblica, che ha così tanto bisogno di punti di riferimento, fari come questo…


Stupendamente descritto QUI!

«Una società è civile quando cerca di adattare se stessa - perciò le istituzioni, fra queste mettiamo anche la scuola - alla crescita umana e sociale dell'uomo. Questo è il cuore del problema. Il ribaltamento deve avvenire proprio su questa base: non di inserire, come si dice, l'uomo nel sistema sociale qualunque esso sia, un sistema di tipo autoritario, di adattarlo diciamo al sistema, ma quello di sviluppare al massimo le sue capacità, di intelligenza, di elaborazione, di inventiva. Perché, in questo modo, lui può contribuire alla crescita della società. Certo che questo pensiero fa paura. Tutti i sistemi autoritari lo temono perché un uomo libero, normale e perciò libero, non può non considerare in che mondo vive, quali sono i problemi, le cause di questi problemi e di contestarli, di metterli in discussione, di trovarne la cause e di proporre le soluzioni. Ecco perché diventa un uomo pericoloso. Pericoloso per chi lo vorrebbe mantenere soggetto. In un certo senso si potrebbe insomma dire che l'uomo non è proprietà di nessuno: non è proprietà né della madre, né del padre, né della scuola, né della fabbrica, né dello Stato. Che ha il diritto di vivere una vita felice e che per nessuna ragione una società gli può impedire questo.»

Mario Lodi, pedagogista e maestro.

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DePres 

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