lunedì 10 giugno 2013

POF, un bel suono!

Nell'ultimo Consiglio di Istituto abbiamo pensato di lanciare una campagna di comunicazione per far capire ai genitori quanto è importante contribuire al mitico POF. E' stato fatto un bel lavoro di equipe, spigliato ed efficace, ben elaborato dalla nostra collega grafica Flavia Botto. Ecco il risultato
leggete, usate, diffondete!

De Pres
Lorenzo Calza



7 commenti:

  1. Bene è un primo passo impotante. In occasione delle due interclassi della I elemntare alle quali ho parecipato ho chiesto un po' di comicazione e trasparenza sull'utilizzo del nostro contributo al POF. Un appunto: mentre mi è chiaro per cosa è stato usato il contributo alle elementari, molto meno mi "torna" quallo dele medie, che vi ricordo ammonta a 70€.
    Teresa (rappresentante IB Fermi e IH Durazzo)

    RispondiElimina
  2. Invece io mi chiedo perchè la nostra scuola deve pagare 40€ di contributo POF quando ci sono scuole come la Palli che ne pagano 15?? oltre 8 € per l'assicurazione.
    O perchè ci sono altre scuole che ne pagano ancora meno.
    Non raccogliamo abbastanza "mattoncini" durante l'anno e a fine anno alla festa della scuola?
    Dove ricompriamo i lavoretti fatti dai nostri figli che abbiamo già pagato durante l'anno?
    Sinceramente visto il periodo non sembrano molti 40 € ma diventano tanti con tutte le spese che una famiglia sostiene durante l'anno e con più figli.
    Il contributo POF servirà anche per le lezioni di musica e per quelle di ginnastica.
    In altre scuole ginnastica la fanno fare le maestre.
    Fanno corsi pagati dalla scuola per essere idonee.
    E allora perchè non risparmiare anche in questo senso.

    RispondiElimina
  3. Il contributo economico richiesto è volontario, sia per le primarie che per le secondarie. Non è una tassa d'iscrizione, sebbene, per esigenze di rendicontazione comprensibili, si chiede di effettuare il versamento entro una data prestabilita, possibilmente coincidente con l'effettiva iscrizione alla scuola.
    Ogni istituzione scolastica autonoma italiana decide, autonomamente appunto, se richiedere o meno questo aiuto e, se sì, stabilisce legittimamente la quota. Ovviamente, le cifre non vengono sparate a caso, ma definite in base ad una previsione di spesa per le attività che quella data istituzione scolastica è in grado di offrire. Sicuramente ci sono scuole pubbliche che garantiscono una determinata "offerta formativa" con 15€ l'anno, altre che riescono a funzionare con i soli finanziamenti statali (quest'anno il nostro istituto ha ricevuto circa 3.000€...), altre ancora che chiedono di più. Forse è perché offrono di più, mi viene da pensare, ma, in ogni caso, come nella scelta della scuola, spetta sempre al singolo genitore decidere come comportarsi. Si può contribuire o meno. Liberi tutti.

    Io devo per forza spezzare una lancia in favore dell'Istituto Comprensivo di Quinto e Nervi. Se non avessi un po' di fiducia nel funzionamento di queste scuole, non solo non ci avrei iscritto i miei figli, ma neppure mi sarei candidata nel Consiglio d'Istituto... Insomma, io sono troppo di parte, e quindi so che il mio intervento risulterà quanto meno sospetto. Però (e non si comincia una frase con "però"!), qualche precisazione "tecnica" la devo aggiungere:
    1. la festa della scuola non finanzia il POF (è una festa, se serve a taglieggiare genitori esausti va ripensata da capo, ma questa è un'altra storia);
    2. il contributo richiesto non copre le lezioni di educazione motoria delle scuole primarie di Quinto e Nervi, che vengono sì gestite da insegnanti esperti esterni alla scuola ma affatto gratuitamente (anche questa è un'altra faccenda);
    3. 8€ per l'assicurazione alunni è una cifra davvero esosa: normalmente, la quota annuale ai aggira tra i 5 e i 7€, e, in ogni caso, è obbligatoria.

    L'anno è finito, comunque. Buone vacanze.

    RispondiElimina
  4. Io spezzo una lancia a favore dei nostri figli (sempre se ci si tenga tutti eh? perchè qualche dubbio spesso mi viene!).
    Verso il POF da sempre e non mi è mai pesato, nonostante io non navighi nell'oro e mantenga la famiglia con uno stipendio solo di un lavoro part time.
    Mettiamo da parte i centesimi di resto dalla spesa tutto l'anno, per poi alla festa ripagare l'impegno dei nostri bambini che sono fieri del loro lavoro e del fatto che gli si dia anche un piccolo valore economico che serva ad aiutare la loro adorata scuola ad andare avanti.
    8 € per assicurare all'interno della scuola i vostri figli? Se poi succede qualcosa la pretendete la denuncia e il risarcimento del''assicurazione?
    Chi non ha i bambini alla scuola pubblica (e non entro nel merito...) ma alle private, oltre a pagare fior di retta oltre alla mensa oltre a tante altre cose si paga carta igienica, tovaglioli, sapone e svariate altre cosette.
    Non difendo chi per vari motivi personali o no ha deciso, o è stato costretto, a mandare i figli alla scuola privata, ma cerco di ricordare quanto sia ancora bello avere i figli alla scuola pubblica, e se non ci crediamo per primi noi stesi attraverso questi piccoli contributi, sarà sempre peggio!!!
    Non vi domandate perchè lo stato non finanzia abbastanza l'istruzione pubblica, o agite o no, come hanno fatto fin ora le persone volontarie che nulla percepiscono ma credono nel lavoro di squadra anche senza retribuzione o ringraziamento. Grazie a chi ha dato il proprio contributo, oltre che economico, con la propria disponibilità e con la propria professionalità messa a disposizione di tutti noi gratuitamente.

    L'anno è finito, comunque. Buone vacanze (a chi le potrà fare) e quando farete il bonifico per il soggiorno estivo tanto meritato, ricordatevi che ci sono anche quei 40 € di POF!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Firmo il commento di cui sopra come da indicazione del "De Pres"...

      Una mamma della G. Da Verrazzano

      Elimina
  5. Mi unisco alla discussione, raccomandandovi di firmare i commenti, se potete. Se volete mantenere l'anonimato, firmatevi anche solo come "mamma della Fermi", "papà della Manfredi", ecc. ecc.

    Ogni indicazione ci è utile.

    Sarebbe bello, però, uno sforzo di comprensione da parte di tutti. In questi mesi di "mandato" come "De Pres" del Consiglio d'Istituto ho capito diverse cose.

    Primo: che la scuola pubblica è un miracolo. La tagliano e massacrano da anni. L'ultima riforma sembra studiata apposta per smantellarla. E il modo è lo stesso usato nei vari luoghi di lavoro, della società in genere: metterci gli uni contro gli altri.

    La carenza del personale ausiliario, di sostegno; le contraddizioni delle circolari; la frustrazione degli insegnanti, sottopagati o tenuti in perenne precarietà; i tagli ai comuni e al ministero, che si ripercuotono sulla didattica, sulle strumentazioni, sugli edifici. La nebulosità con cui sono stati impostati gli organi collegiali… Insomma, un guazzabuglio. Per questo, comunque la si pensi, chi lavora nella scuola, oggi si sente in TRINCEA. Scavata intorno ai nostri figli, per difenderli.

    E' importante che si capisca questo, per il loro bene. Molto spesso colgo rigidità di natura difensiva da amministrazione e insegnanti, anche perché sento genitori sul piede di guerra, senza che ci sia la guerra, evitando quella vera, che esula dalla personale prospettiva di valutazione delle cose.

    Non esiste un organo dirigenziale o collegiale che rema VOLUTAMENTE contro il proprio figlio. Non esiste un insegnante INCAPACE in assoluto, perché esistono sistemi di controllo e verifica.

    Evitiamo di diffondere spesso notizie non verificate, sul sentito dire, spesso conflittuali. Siamo noi i primi a DOVER approfondire quello che sentiamo e poi riportiamo. Riguardo tutto: dirigenti, rappresentanti, insegnanti, istituzioni, altri genitori, rette, quote, manifestazioni, uscite didattiche, e chi più ne ha più ne metta.

    Siamo i primi a doverci mettere DENTRO la trincea di difesa dei nostri figli, non fuori a lanciare frecce. E dico dei nostri figli, TUTTI, non solo di quelli che ci portiamo poi a casa.

    Ecco lo spirito degli organi che ci siamo dati, il posto dove scambiarci giudizi e informazioni vere, dove trovare soluzioni possibili.

    Ecco lo spirito del POF: costruire insieme, sentirsi parte.

    E fidarsi.

    Qualcuno può pensare che il POF sia un menù, tipo ristorante: ordino questo e pago questo! No, è qualcosa di più complesso, integrato ai discorsi di cui sopra. Ogni comprensorio ha le sue specifiche. In alcuni posti si paga la carta igienica, da noi no. Altri istituti hanno aule e strumenti di un certo tipo, che magari noi non abbiamo, o viceversa. In alcuni posti si paga di più l'assicurazione, in altri meno, a seconda della condizioni stupulate (con giudizio e criterio) dai vari comprensori. Lo stesso vale per concessioni, convenzioni e altri dettagli.

    Il criterio non può essere solo comparativo. E le attività integrate non sono giudicabili solo col portafoglio. E' didattica, ha mille sfumature, capitoli di spesa più o meno articolati.

    Resta un fatto: alla fine i bilanci della scuola pubblica sono "pubblici", appunto, consultabili da tutti. Quindi, il tema della malafede, o altri discorsi ancora più ostici, non sono all'ordine del giorno, spero. O no?

    Ci sono tante mamme (pochi papà, purtroppo) che si sbattono negli organismi, dedicano una marea di tempo alla causa, per tenere in piedi la baracca.

    Quando all'inizio di questo blog e della mia esperienza nel Consiglio d'Istituto parlavo di "genitorialità attiva", a questo alludevo.

    Sentirsi tutti coinvolti, lasciar perdere il tipico mugugno genovese, per qualche anno almeno, nel nome dei bimbi, e darci dentro.

    Fidarsi, costruire, partecipare. Eccoli qui "i mattoncini", sono cultura dello stare insieme.

    Che non ha prezzo.

    BUONA VACANZE anche da me!

    De Pres,
    Lorenzo Calza

    RispondiElimina