giovedì 26 maggio 2016

Speranza per i Siriani in transito


Negli ultimi mesi una parte del Comitato Genitori si è attivato per portare all’attenzione dei nostri quartieri il terribile quotidiano di chi fugge dalla guerra in Siria alla ricerca di sicurezza e stabilità.
Un passaparola virtuoso ci ha portato a conoscere le giovani intermediatrici culturali che stanno dietro alla mostra fotografica “Siriani in transito” e i coordinatori della onlus italiana “Speranza – Hope for Children”, e a voler di conseguenza riunire i due progetti qui a Genova, raccogliendo fondi per entrambi.
Con la collaborazione della Consulta Giovani “Coloriamo il Levante” e con il patrocinio economico del Municipio di Levante, la mostra è stata quindi allestita nella torre del Castello di Nervi dal 6 al 14 maggio.

Inaugurata al tramonto di un splendido pomeriggio, la mostra
è stata presentata dalle curatrici Alessandra e Giulia che hanno raccontato delle privazioni e dei rischi affrontati dai rifugiati durante il viaggio attraverso l’Europa, e come le loro aspettative cambino tra Catania, Milano e Stoccolma.
Alla presentazione sono intervenuti per dare un "controcampo italiano" sull’immigrazione forzata dalle emergenze umanitarie anche la neuropsichiatra infantile Angela Romano, Ludovica Piombino della Biblioteca Africana Borghero e Padre Alexis della SMA Solidale Onlus - Società Missioni Africane.

Nei giorni seguenti alcune classi della Durazzo hanno visitato la mostra, e i ragazzi, commossi dai ritratti e dalle frasi in esposizione, hanno prodotto un articolo uscito sul giornalino della scuola e dei disegni e delle sculture poi esibiti la sera del 16 maggio al cinema San Siro, dove Gaetano Turrini e Feras Garabawy hanno presentato le varie attività di “Speranza – Hope for Children” in Siria, Turchia, Grecia e Serbia, mentre il fotoreporter Ciro Cortellessa ha proiettato il suo cortometraggio "La Terra altrove" girato nel campo di Idomeni, sul confine greco-macedone.
La serata ha chiuso anche la raccolta di giocattoli, di prodotti alimentari e per l’igiene personale da distribuire a Idomeni (una macchina piena), e anche la colletta di fondi per la onlus - 1.294 euro ottenuti attraverso offerte spontanee e una pesca di beneficienza resa possibile dalla generosità di molti commercianti locali e dalle istituzioni culturali cittadine: dai biglietti per l’Acquario a un fritto misto, da una gita in canoa a una lezione privata di canto, piccoli gesti che rendono più unita, consapevole e calda la nostra comunità.

La speranza del Comitato Genitori è di rivedere la mostra il prossimo autunno in qualche scuola genovese, in modo che i volontari dell’associazione “Siriani in transito” possano realizzare anche qui i workshop che abitualmente coinvolgono gli studenti delle località che ospitano l’esposizione: una sorta di gioco di ruolo in cui i ragazzi adottano un personaggio siriano (un libero professionista, uno studente, una vedova e così via) che deve raggiungere l’Europa e usa tutti mezzi che ha a disposizione per mettersi in salvo.
Diversi insegnanti hanno confermato il loro interesse e contiamo di poterli aiutare ad organizzare questo importante momento di incontro e crescita per i nostri figli.


Testimonianze di due studentesse del Liceo King che hanno visitato la mostra a Nervi:
«Esperienze di questo genere sarebbero senza dubbio utili a certe persone che non vorrebbero i migranti in questo Paese dicendo che non abbiamo soldi per mantenere gli immigrati non in regola e che quelli regolari sono dei criminali e portano via il lavoro agli italiani e malattie, mentre io qualche tempo fa avevo condotto una ricerca su questo argomento che ribadiva, in base a dati oggettivi, che queste cause non sono altro che pretesti, poiché gli immigrati occupano solo i posti di lavoro che non occuperebbero gli italiani, quelli irregolari sono inoltre disposti a tutto e persino sfruttati, le malattie infettive attuali provengono dall'Africa orientale e non dall'Asia e i criminali sono purtroppo una peculiarità di ogni nazione, ma in Italia i criminali "autoctoni" detengono l'assoluta maggioranza. Pretesti a cui alcuni politici non fanno nemmeno lo sforzo di ricorrere, dicendo esplicitamente e senza vergogna che si dovrebbe chiudere loro le frontiere in faccia.»

«Commovente. Secondo me la breve mostra è stata commovente. Mi ha fatto capire quanto siamo fortunati ad avere la nostra vita tranquilla, senza dover affrontare viaggi tremendi per trovare un tetto e del cibo. Mi ha impressionata una frase detta da un Siriano in cui diceva che il viaggio scappando dalla Siria era peggio della guerra. Questo fa capire il pericolo di questi viaggi e la paura che hanno queste persone compiendoli.
Questa esposizione mi ha fatto sorgere una domanda: posso fare qualcosa per loro?»

Sasha Carnevali

1 commento: