venerdì 18 marzo 2016

come un coltello

Mercoledì 16, nella palestra della sede dell'Istituto Comprensivo, si è svolto un incontro MOLTO interessante sui pericoli che la Rete e i social network rappresentano per i ragazzi dell'età dei nostri figli.
Lo scopo non era però quello di spaventare, ma piuttosto quello di informare noi genitori partendo da situazioni con le quali è possibile confrontarsi quasi quotidianamente.
Partendo dall'uso corretto del telefonino, il Commissariato di Polizia Postale consiglia di spiegare ai propri figli che foto e riprese effettuate con il telefonino sottostanno alla normativa italiana in materia di protezione dell’immagine e della privacy delle persone e che il rischio di essere coinvolti in indagini di polizia è molto più alto di quanto non si creda. 
Al proposito abbiamo avuto modo di guardare anche alcuni video prodotti dalla Polizia Postale che spiegano, in modo diretto e chiaro, che il rischio per i più giovani è tanto sulla strada quanto nel mondo virtuale.
E' il caso del cyberbullismo, una violazione del Codice della Privacy secondo l'ordinamento italiano:
Ricevere o pubblicare foto o video imbarazzanti di coetanei, cioè minorenni, è un reato di cui devono rispondere sia i genitori che il ragazzo.

Si è poi parlato dei pericoli legati all'uso sconsiderato delle chat, per le quali vale un principio educativo tanto ovvio quanto dimenticato: "non chattare con gli sconosciuti".
Le occasioni che si offrono ai ragazzi di sfruttare le chat sono molto numerose, a partire da Messanger, un'applicazione legata a Facebook e quindi diffusissima, a Skype, alle chat collegate a videogiochi molto gettonati, come Clash of Clans, giusto per fare l'esempio più noto.
In realtà, le indicazioni della Polizia Postale al riguardo sono più numerose (leggi qui), ma il senso dell'intervento del Comando di Polizia Postale di Genova è che i genitori hanno l'obbligo di proteggere i propri figli nella vita reale e in quella, altrettanto insidiosa, virtuale. Di qui il paragone con uno strumento di cui normalmente i genitori cercano di insegnare nel modo corretto l'utilizzo, il coltello: è utile, quasi indispensabile, ma può diventare, se usato male, un'arma pericolosissima. Quindi, prima di affidare ai nostri figli uno strumento potenzialmente così ricco, nel bene e nel male, insegniamo loro ad usarlo. 
Per concludere, ecco una frase ci è rimasta particolarmente impressa e ci sembra importante condividerla con voi:
non è che i genitori POSSONO controllare il telefonino dei propri figli,
ne hanno il DOVERE!

Ana e Mélanie

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