venerdì 6 giugno 2014

I presuntuosi

Cos'è successo.

A seguito dell'intervento dell'assessore Pino Boero, l'Ufficio Scolastico genovese ha finalmente esternato il proprio pensiero relativamente alla nostra richiesta di revisione del provvedimento di rifiuto di 3 classi a tempo pieno per il prossimo anno scolastico.
La risposta, inviata anche all'Istituto Comprensivo Quinto Nervi, è testualmente la seguente: "presunta riduzione classi a tempo pieno". 

Detto in soldoni: non esiste alcuna riduzione di classi a tempo pieno.
O meglio, la riduzione è solo "presunta".

Vi spiego con parole mie.
D'altra parte altre parole non sono arrivate e quindi tocca accontentarsi della mia capacità di leggere tra le righe.


In poche righe viene rimarcato l'ovvio, cioè che al momento esistono solamente due interi corsi a tempo pieno, dalla prima alla quinta: la sezione A alla Da Verrazzano, completa di 5 classi, e la sezione B alla Fermi, completa di 5 classi.
Il fatto che dal settembre 2009 esista una classe C a tempo pieno  è del tutto ininfluente.
Esattamente come irrilevanti sono quei 17 o 18 bambini che desideravano frequentare la scuola di Quinto a settembre di quest'anno.
Se, per il provveditorato, una classe intera non ha alcun valore, che sia l'attuale quinta C della Fermi o la futura prima B della Da Verrazzano, allora bisogna convenire con la Pagano quando scrive che la detrazione denunciata è sedicente tale: non sono gli alunni (e le loro docenti) che contano e non è neppure il numero totale degli iscritti che conta, quei 119 che si vorrebbe stipare in 5 aule senza tener conto di null'altro, ma solo il concetto, l'idea, l'espressione, la formula testuale "corso a tempo pieno". Quei due corsi non vengono toccati e dunque è inutile far chiacchiere.
 
L'Ufficio Scolastico si tutela nei confronti di una scuola che, proprio perché è una buona scuola, potrebbe costituire un reale ostacolo all'unica e fondante esigenza di ridurre i costi. Il rischio è concreto e non va sottovalutato: se si continua così, a lavorare così, con impegno e passione, si finisce malissimo. E se, a gennaio prossimo, altri 70 bambini chiedessero di frequentare le primarie a tempo pieno di Nervi e Quinto? Un'ipotesi insostenibile! Guai! Tagli preventivi, dunque, senza pietà per nessuno.
E, comunque, quale pietà può esserci per chi neppure esiste? La quinta C della Fermi non esiste, i suoi alunni non esistono, non esistono le loro insegnanti... e quindi, le nostre rivendicazioni sono presunte, la nostra indignazione è presunta e non esiste alcun motivo al mondo per cui qualcuno, in quel benedetto Ufficio Scolastico, debba risponderci.

Io voglio ringraziare  di cuore tutti coloro che hanno dedicato serietà e cura alle nostre istanze, dalle famiglie dell'Istituto, ai cittadini che hanno aderito alla petizione, al Secolo XIX che ci ha concesso un po' di visibilità, alla giunta municipale, soprattutto, che ci ha prestato ascolto e ci ha appoggiato con determinazione, all'assessore Boero, che ha voluto ascoltare le nostre voci e comprendere a fondo la nostra situazione.
La nostra richiesta era ed è legittima e l'atteggiamento da parte dell'Ufficio Scolastico Regionale è vergognoso. Non trovo altre parole.


In bocca al lupo a tutti!

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