Non è certo stato merito del post linkato QUI , però un clima è cambiato, grazie al paziente lavoro volontario di tanti.
Venerdì e sabato, alla scuola Da Verrazzano, moltissimi genitori si sono prodigati, insieme al volenteroso personale scolastico, e sotto l'egida dell'amministrazione e della dirigenza, come riporta Maria Cristina qui sotto. C'è chi ha organizzato, chi ha lavorato sui permessi, chi ha portato trapano e attrezzi, chi ci ha messo braccia e sudore, chi ingegno, chi precisione, chi memoria storica delle stanze della scuola, chi parte del suo tempo, chi tutto il suo tempo, chi non poteva e si è dispiaciuto. Non sto a fare nomi, ad appiccicare medaglie, sarebbe la cosa più fuori luogo del mondo. Quel luogo, la nostra scuola, è il mondo dei nostri bambini, aiutarci tutti a renderlo decente è l'esatto contrario del mugugno contro le istituzioni fine a se stesso. Leggo tanti segnali, dai parchi cittadini, dai quartieri vicini, dai vicoli del centro. Gente che nel profondo della crisi si unisce, si mette la maglietta di un comitato, si diverte e si dà da fare. Sentirsi mattoni dell'edificio.
Per la genovesità è una rivoluzione pura!
Prima della Da Verrazzano, a inizio anno, si erano prodigati i genitori della Giannelli, armati di pennelli e vernice. Ora bisognerà esportare questo modello, che nel prendermi la grana di De Pres definivo di GENITORIALITA' ATTIVA. Mi suggeriscono che c'è da approntare la biblioteca alla Durazzo e in un'altra scuola, la Fermi, mi pare. Ci saranno tantissime piccole magagne, in ogni istituto, risolvibili con un po' d'impegno di tutti noi.
È semplicissimo. Basta stendere l'elenco dei genitori disponibili, coordinarsi con la dirigenza scolastica e il Comitato Genitori, inviare lista e richiesta al Municipio spiegando gli intenti. Loro dicono sì, anzi sono entusiasti.
Se si fa girare la cosa, sono strasicuro che arriveranno genitori anche da altre scuole. Perché lentamente, poco alla volta, si sta capendo il senso di far parte di un Istituto Comprensivo.
Fateci sapere. Mobilitiamoci. È fighissimo, giuro!
De Pres,
Lorenzo Calza
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