mercoledì 24 gennaio 2018

Scienza infusa!

Pubblichiamo questo (clicca QUI) bellissimo articolo tratto da



Il festival della Scienza è sempre un’occasione importante, per i ragazzi di tutte le età, per imparare e sperimentare argomenti interessanti. Grazie all’impegno delle insegnanti, molte classi del nostro Istituto, anche quest’anno, vi hanno fatto visita.

Alcune di loro hanno già condiviso con Miniscoop l’emozione dei laboratori interattivi aventi come argomento il gioco dei pacchi, come lavarsi le mani e la scherma” e  le fibre ottiche, i neutrini e la matematica in arte.
Stavolta è il tema del cyberbullismo ad esserci presentato. Grazie all’esperienza acquisita con il laboratorio “Log in Log out”,  alcuni ragazzi della III E ci mettono in guardia dai rischi che si corrono con l’utilizzo dei social networks a causa dei cosiddetti “cattivi del web”.
Come tutti gli anni nella nostra città, si svolge il festival della scienza, una manifestazione ricca di interessanti laboratori nei quali si possono approfondire molte delle nostre curiosità. Quest’anno il tema del festival era “ contatti “. La nostra classe ha partecipato a vari laboratori, quello di cui vogliamo parlarvi oggi è “Log in Log out”.


In questo laboratorio ci hanno spiegato che i social network sono degli strumenti che vengono utilizzati per condividere immagini e video con il resto del mondo.


Ormai i social sono conosciuti e utilizzati da oltre 2 miliardi di persone. Ma non tutti i social sono virali: quelli più utilizzati sono Instagram, Facebook, Snapchat e Twitter.



Quando si crea un account su un social spesso quest’ultimo richiede l’inserimento dell’età non minore ai 13 anni ma molte persone violano questo divieto inserendo un’età maggiore di quella effettiva. Dietro a questo muro virtuale possiamo trovare persone con disturbi mentali come hcker e pedofili ma possiamo trovare anche la polizia postale che si nasconde dietro ad alcuni profili.

CATTIVI DEL WEB

Hater: un irrefrenabile senso di odio conduce a insultare gli altri utenti della rete senza alcun motivo.
Sono molto sicuri di se stessi dietro ad un anonimato, ma direbbero le stesse cose di persona?


Cracker: comunemente chiamati “pirati della rete”, sfruttano le proprie abilità informatiche per fare del male.
Sono creatori di virus, autori di truffe e ladri di dati sensibili.



Cyberbullo: bullo virtuale.
Si diverte a tormentare gli utenti più deboli, non tenendo conto che ciò che fa rimarrà per sempre in rete.


Spoofer: forse la minaccia meno conosciuta e più sottovalutata.
Il termine “spoofing” sta a significare una falsificazione del proprio indirizzo IP, oppure una falsificazione di identità indispensabile per raggiungere scomode situazioni.


Alla fine di questo percorso formativo ci hanno fatto provare un giochino che a nostro parere è stato molto divertente, ognuno aveva una scheda con un profilo dove venivano specificate le nostre caratteristiche.
Aprendo questa scheda si poteva vedere che potevamo appartenere a tre tipi di persone:
  • comuni utenti [le persone normali che sono su internet]
  • polizia postale [una polizia speciale che si occupa di controllare e verificare che gli utenti siano in regola]
  • cattivi del web [che, come abbiamo detto in precedenza, sono tutte quelle persone che non seguono i regolamenti di Internet]
Ognuno doveva chiudere gli occhi [log out], tranne i cattivi del web che dovevano decidere [insieme] di eliminare una persona qualunque, subito dopo erano i poliziotti postali ad aprire gli occhi [log in] e decidere [insieme] un profilo da controllare.
Alla fine del turno ogni persona doveva aprire gli occhi [log in] e ľutente/poliziotto che sia, scelto dai cattivi, veniva eliminata dal gioco.
Anche la polizia poteva eliminare a suo modo: naturalmente se beccava utenti innocenti non accadeva nulla, diversamente se indovinava chi erano i cattivi li poteva eliminare.

Matilde, Marco, Elia, Classe digitale, III E Durazzo


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