martedì 11 agosto 2015

Fragile e spavaldo

 

 "Percorre il passaggio dall'infanzia alla vita adulta affrontando rischi e utilizzando mappe e travestimenti molto diversi da quelli sperimentati dalle generazioni precedenti, guarda al futuro e mai al passato, teme la noia e la vergogna, fa della creatività uno strumento di crescita. È un Narciso il nuovo adolescente, insieme spavaldo e temerario, delicato e fragile, in tutto diverso dai ragazzi degli scorsi anni. Non è stato allevato in un modello educativo rigido e autoritario, non lotta con un onnipresente senso di colpa verso qualunque istinto possa allontanarlo dal gruppo familiare. Al contrario, viene da un'infanzia privilegiata e fatica a lasciarla. Anche se è cresciuto alla ricerca di una mamma spesso troppo impegnata, è comunque abituato a considerare i suoi genitori come gli alleati per eccellenza e, libero dal complesso edipico, può riversare la rabbia verso altri obiettivi. Lavora sul suo corpo in trasformazione con il piercing, lo sport ossessivo, la ricerca morbosa di magrezza e ne fa un potente simbolo di proiezione nel futuro. È fatto così: lavora molto nella propria mente, ma se attacca nella realtà è incapace di identificarsi con il dolore che provoca, perché nessuno gli ha insegnato cosa significa immedesimarsi nell'altro da sé."

Lettura davvero consigliata. L'adolescenza non è solo un momento cardine dalla vita scolastica, ma dell'intera società.

De Pres

2 commenti:

  1. Pensavo fosse egoismo, ma la formulazione di Pietropolli Charmet è più esatta: non sa immedesimarsi negli altri.
    Ecco, è così. Non ce la fa, non è detto che non ne sia capace. Non è egoista, solo un po' viziatello.
    Ma come si fa a insegnargli l'empatia, la capacità di comprendere gli altri? Non dovrebbe funzionare come per il meccanismo causa/effetto: se butti giù dal seggiolone la forchetta, la forchetta fa rumore (e mamma la raccoglie...)? Se urli a perdifiato disturbi i vicini, se fai spallucce ai nonni loro ci restano male, ecc...
    E chi l'ha insegnato a me, se è vero che questa generazione di adolescenti è diversa da quella di cui ho fatto parte? Cosa facevano mia mamma e mio papà che io non riesco proprio ad acchiappare?

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  2. Faremo venire Pietropolli Charmet a spiegarcelo. Che ne dici?

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