L’11 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale delle Donne e delle ragazze nella Scienza, patrocinata dall’UNESCO e da UN-Women, per promuovere l’uguaglianza di genere e la parità di accesso e partecipazione nel mondo scientifico.
Secondo i dati raccolti da UN-Women, il 65% dei bambini che iniziano le scuole oggi svolgerà un'attività lavorativa che, oggi, ancora non esiste: i posti di lavoro del futuro saranno guidati dalla tecnologia e dall'innovazione e se il divario di genere nelle cosiddette materie STEM (Science Technology Engineering and Mathematics) non verrà colmato, il divario di genere complessivo si allargherà. Un obiettivo comune delle diverse politiche educative, nazionali e internazionali, dovrebbe proprio essere quello di sfatare il mito secondo cui alle ragazze non piacciono le scienze.
Per celebrare questa giornata, il Museo di Storia Naturale - Genova e ADM - Genova hanno pensato ad un incontro gratuito che si svolgerà presso l’anfiteatro del Museo l’11 febbraio 2020 alle ore 16:30.
Durante l’incontro interverranno ricercatrici che porteranno una breve testimonianza in merito alla propria esperienza. I loro interventi saranno intervallati da momenti di narrazione sulla vita di famosissime scienziate a livello internazionale.
Lo scopo è quello di offrire a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, donne e uomini la possibilità di immaginare insieme un mondo in cui femmine e maschi possano avere le stesse possibilità di realizzazione in ambito scientifico.
"Lavoravo tantissimo, viaggiavo, facevo esperimenti, le mie ricerche progredivano. Ai convegni, le mie relazioni avevano grande successo. Quasi sempre ero l’unica donna. La cosa, anziché intimorirmi, mi divertiva. Mi divertiva sentire gli altri relatori iniziare il loro intervento dicendo “lady and gentlemen”, con un inchino verso di me, l’unica lady, la sola donna della conferenza. A volte si creavano malintesi buffi. Come quella volta che una signora a un convegno mi avvicinò:
“È qui con suo marito?” chiese convinta che fossi la moglie di uno dei relatori-scienziati.
“Sono io mio marito” risposi divertita, nel mio inglese che conservava l’accento italiano. Lei scosse la testa convinta che non capissi l’inglese e tanto meno che lo sapessi parlare."
Dal libro "Ragazze con i numeri" di Editoriale Scienza
https:// www.editorialescienza.it/ it/libro/ ragazze-con-i-numeri.htm
"Lavoravo tantissimo, viaggiavo, facevo esperimenti, le mie ricerche progredivano. Ai convegni, le mie relazioni avevano grande successo. Quasi sempre ero l’unica donna. La cosa, anziché intimorirmi, mi divertiva. Mi divertiva sentire gli altri relatori iniziare il loro intervento dicendo “lady and gentlemen”, con un inchino verso di me, l’unica lady, la sola donna della conferenza. A volte si creavano malintesi buffi. Come quella volta che una signora a un convegno mi avvicinò:
“È qui con suo marito?” chiese convinta che fossi la moglie di uno dei relatori-scienziati.
“Sono io mio marito” risposi divertita, nel mio inglese che conservava l’accento italiano. Lei scosse la testa convinta che non capissi l’inglese e tanto meno che lo sapessi parlare."
Dal libro "Ragazze con i numeri" di Editoriale Scienza
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