venerdì 30 ottobre 2015

Presentazione candidati

MARTEDI' 3 NOVEMBRE
h. 16.45
Biblioteca C. Durazzo - Via Antica Romana di Quinto 63/B

Presentazione dei genitori candidati per il Consiglio d'Istituto e del programma elettorale.
Ufficializzazione della lista "SIATE COMPRENSIVI! Viva, la scuola pubblica!" e sottoscrizione dei 20 presentatori di lista.

Sarà organizzato un laboratorio per bambini per favorire il più possibile la partecipazione di tutte e tutti.Sarà tenuto da Sara Audino p​resso la ​stessa sede, costo 5 euro a bambino (7 o 8 euro per 2 fratelli, a seconda del numero dei bambini)
​Per info e prenotazioni​ (entro martedì alle 15.00)​:
Chiara Capini 3355950033 chiaracapini@gmail.com



lunedì 26 ottobre 2015

Lo sbattone


Ciao a tutte e tutti!

Come sapete, siamo a ridosso delle elezioni per il rinnovo del Consiglio d’Istituto che si terranno al fine Novembre. Mi pare che in questi anni abbiamo lavorato bene, di concerto con la Scuola, mantenendo il giusto spirito costruttivo.


La proposta che abbiamo avanzato è di costituire una LISTA UNITARIA della componente genitori che salvaguardi lo spirito del consiglio uscente, cercando di coinvolgere persone ed energie nuove, in rappresentanza di tutti i plessi.


Abbiamo recuperato un logo, un’analisi e un concetto… "SIATE COMPRENSIVI! Viva, la Scuola Pubblica!” 

Oltre a una bella sintesi programmatica, lo slogan contiene la giusta dose di ironia, anche grazie a una virgola! ;-)

Per quanto mi riguarda, ho deciso di ricandidarmi, nonostante lo “sbattone” e il tanto tempo dedicato, per continuare a “costruire” cose positive intorno ai nostri figli, con gli altri genitori, con il COMITATO GENITORI, con la dirigenza e il personale scolastico, per mantenere il credito e la collaborazione maturata con le Istituzioni del territorio, ecc ecc.

Ci sono poi tante cose nuove da fare, che qui abbozzo per non annoiarvi:

- aiutare a riempire di contenuti pedagogico-didattici e culturali il riassetto complessivo introdotto dalla riforma La Buona Scuola, perché non sia solo questione (esiziale, per carità) di risorse, personale ed efficienza.


- Far sì che tutti gli organismi partecipativi siano armonizzati alle linee guida e valoriali della Scuola pubblica: all'insegna della costruttività, della solidarietà, del confronto onesto, disincentivando particolarismi.

- affrontare alcuni nodi irrisolti come la necessaria riapertura nei tempi stabiliti della sede di Via Casotti e dedicarsi fin da subito alla Scuola Gianelli, il cui rilancio dopo recenti vicissitudini merita tutto il nostro impegno.


- Concentrare più attenzione sulla scuola dell'infanzia, in una logica di continuità, dato che una bambina o un bambino si trovano a vivere il percorso scolastico nel Comprensivo dai 3 ai 14 anni!

- A partire dalla "genitorialità attiva” continuare a promuovere cittadinanza attiva, con le tante belle esperienze di volontariato civico promosse in questi anni.

Insomma, la varietà del Comprensivo vissuta come ricchezza e opportunità per una visione larga e formativa della Scuola, non solo performativa.

Per ora, tra ricandidati e nuovi, hanno aderito alla lista i genitori (in ordine alfabetico):


BERARDI Barbara - Durazzo Sede
CALOGERO Sabina
- Manfredi
CALZA Lorenzo - Da Verrazzano
CAPINI
Chiara Angela - Fermi/Infanzia via Somma
CARBONE
Francesca - Gianelli/Durazzo Sede
CARELLI
Germana - Da Verrazzano
DEL PORTILLO
Monica - Da Verrazzano
DENTONI
Anna - Fermi/Durazzo Sede
ORNELLAS
Ana - Manfredi/Infanzia Via Somma
RUGGIERI
Maria Cristina - Manfredi/Durazzo Sede
VALLEBONA Andrea - Manfredi

La lista è aperta a chiunque voglia aggiungersi, possiamo arrivare fino a sedici candidati!

Se volete unirvi "allo sbattone", siete ovviamente i benvenuti!

Altrimenti, aiutateci votando…

"SIATE COMPRENSIVI!
Viva, la scuola pubblica!" 

;-)



De(cadente) Pres,
Lorenzo Calza

Sarà organizzato un laboratorio per bambini per favorire il più possibile la partecipazione di tutte e tutti.Sarà tenuto da Sara Audino p​resso la ​stessa sede, costo 5 euro a bambino (7 o 8 euro per 2 fratelli, a seconda del numero dei bambini)
​Per info e prenotazioni​ (entro martedì alle 15.00)​:
Chiara Capini 3355950033 chiaracapini@gmail.com

mercoledì 21 ottobre 2015

Il possibile dell'impossibile, o viceversa

"Non respira, non conta più nulla, arranca, è povera, marginalizzata, i suoi edifici crollano, i suoi insegnanti sono umiliati, frustrati, scherniti, i suoi alunni non studiano, sono distratti o violenti, difesi dalle loro famiglie, capricciosi e scurrili, la sua nobile tradizione è decaduta senza scampo. È delusa, afflitta, depressa, non riconosciuta, colpevolizzata, ignorata, violentata dai nostri governanti che hanno cinicamente tagliato le sue risorse e non credono più nell'importanza della cultura, e della formazione che essa deve difendere e trasmettere. [...] Ogni volta che un insegnante entra in classe si deve confrontare con la propria solitudine, con un vuoto di senso entro il quale è costretto a misurare la propria parola. Lo stesso accade nelle famiglie dove l'autorità della parola del padre non si trasmette più come un dato di natura, ma deve essere ogni volta riconquistata dai piedi.

È la cifra fondamentale del nostro tempo: nell'epoca dell'indebolimento generalizzato di ogni autorità simbolica è ancora possibile una parola degna di rispetto? Cosa può restare della parola di un insegnante o di un padre nel tempo della loro evaporazione? La pratica dell'insegnamento può accontentarsi di essere ridotta alla trasmissione di informazioni - o, come si preferisce dire, di competenze - o deve mantenere vivo il rapporto erotico del soggetto con il sapere?

È un bivio culturale con il quale siamo confrontati. Ma per scegliere la via dell'erotizzazione del sapere occorre che l'insegnante sappia preservare il giusto posto dell'impossibile. È il tratto che contrassegna ogni trasmissione autentica: la trasmissione del sapere di cui la Scuola si incarica a ogni livello, dalle scuole elementari a quelle post-universitarie, non è la chiarificazione dell'esistenza o la riduzione della verità a una somma di informazioni, ma la messa in evidenza di come ruoti attorno a un impossibile da trasmettere. Il maestro non è colui che possiede il sapere ma colui che sa entrare in un rapporto singolare con l'impossibilità che attraversa il sapere, che è l'impossibilità di sapere tutto il sapere. Non perché non esista la Biblioteca delle Biblioteche capace di raccogliere tutto il sapere, ma perché, anche se esistesse e leggessimo ogni suo libro, non avremmo affatto risolto il limite che attraversa il sapere come tale. Il sapere non si può mai sapere tutto perché é per sua struttura bucato, non-tutto, impossibile. Uno scarto irriducibile lo separa dal reale della vita. Si deve dire allora che un insegnamento ha come tratto distintivo il confronto con il limite del sapere attraverso il sapere, mentre il maestro che mostra di possedere il sapere può essere solo una caricatura risibile del sapere.

Di qui la centralità che assume lo stile. Ogni insegnante insegna a partire da uno stile che lo contraddistingue. Non si tratta né di tecnica né di metodo. Lo stile è il rapporto che l'insegnante sa stabilire con ciò che insegna a partire dalla singolarità della sua esistenza e del suo desiderio di sapere. La tesi principale di questo libro è che quel che resta della Scuola è la funzione insostituibile dell'insegnante. Questa funzione è quella di aprire il soggetto alla cultura come luogo di "umanizzazione della vita", è quella di rendere possibile l'incontro con la dimensione erotica del sapere. [...] Il vero cuore della scuola è fatto di ore di lezione che possono essere avventure, incontri, esperienze intellettuali ed emotive profonde. Perché quello che resta della Scuola, nel tempo della sua evaporazione, è la bellezza dell'ora di lezione. Questa è stata per me la Scuola e questo mi ha salvato. [...] Oggi segnaliamo una crisi senza precedenti del discorso educativo. Le famiglie appaiono come turaccioli sulle onde di una società che ha smarrito il significato virtuoso e paziente della formazione, rimpiazzandolo con l'illusione di carriere prive di sacrificio, rapide e, soprattutto, economicamente gratificanti. Come può una famiglia dare senso alla rinuncia se tutto fuori dai suoi confini sospinge verso il rifiuto di ogni forma di rinuncia? Per questa ragione di fondo la Scuola viene invocata dalle famiglie come un'istituzione "paterna", che può separare i nostri figli dall'ipnosi telematica o televisiva in cui sono immersi, dal torpore del godimento "incestuoso", per risvegliarli al mondo. Ma anche come un'istituzione capace di preservare l'importanza dei libri in quanto oggetti irriducibili alle merci, oggetti capaci di fare esistere nuovi mondi.

Capissero almeno questo i censori implacabili!

Capissero che sono anzitutto i libri - e i mondi che ci aprono - a ostacolare la via a quel godimento mortale che sospinge i nostri giovani verso la dissipazione della vita (tossicomania, bulimia, anoressia, depressione, violenza, alcolismo, ecc.). Lo sapeva bene Freud quando riteneva che solo la cultura poteva difendere la Civiltà dalla spinta animata dalla pulsione di morte. La Scuola contribuisce a fare esistere il mondo perché un insegnamento, in particolare quello che accompagna la crescita (la cosiddetta «Scuola dell'obbligo»), non si misura dalla somma nozionistica delle informazioni che dispensa, ma dalla sua capacità di rendere disponibile la cultura come un nuovo mondo, un altro mondo rispetto a quello di cui si nutre il legame familiare. Quando questo mondo, il nuovo mondo della cultura, non esiste o il suo accesso viene sbarrato, come faceva notare il Pasolini luterano [il Pasolini autore di "Lettere luterane", ndr], c'è solo cultura senza mondo, dunque cultura di morte, cultura della droga.

Se tutto sospinge i nostri giovani verso l'assenza di mondo, verso il ritiro autistico, verso la coltivazione di mondi isolati (tecnologici, virtuali, sintomatici), la Scuola è ancora ciò che salvaguarda l'umano, l'incontro, le relazioni, gli scambi, le amicizie, le scoperte intellettuali, l'eros. Un bravo insegnante non è forse quello che fa esistere nuovi mondi? Non è quello che crede ancora che un'ora di lezione possa cambiare la vita?"



Estratto dell'introduzione di  Massimo Recalcati (psicoanalista)
al libro "L'ora di lezione", Einaudi, 2014

venerdì 16 ottobre 2015

DSA = Diamo Spazio, Ascolto

Leggo da QUI, e riporto. Mi sembra uno spunto di riflessione importante, in questa civiltà (e scuola) troppo prestazionale. Ma mette in discussione anche noi, come genitori.
Sono una pedagogista-docente e mi occupo di formazione oramai da diversi anni. Troppo spesso però vedo una situazione che non posso più tacere, anche se non è la prima volta che ne parlo.
Sono molto indignata per la facilità con cui i nostri bambini vengono giudicati e “torturati” psicologicamente. E non sto esagerando! Perché la tortura non è solo quella fisica, ma anche e ai nostri giorni soprattutto, quella psicologica.
Viviamo in una società molto superficiale, dove i tempi frenetici e la poca pazienza che abbiamo nei confronti dei nostri bambini e delle nostre bambine, ci spingono a conclusioni affrettate sulle loro potenzialità e capacità cognitive, purché ci sollevino dall’incombenza di seguirli negli studi.


Troppo spesso i genitori mi portano i loro figli emotivamente avviliti, psicologicamente affranti, demotivati e senza più la minima autostima di se stessi.
Arrivano da me dicendomi che il loro bambino o la loro bambina ha difficoltà nello studio; che piange perché non vuole studiare; che non vuole andare a scuola. Me li portano dicendomi che l’insegnante gli ha detto che sicuramente ha qualche problema cognitivo, e quando arrivano da me hanno già fatto percorsi con il logopedista e il più delle volte, il medico, gli ha certificato un ritardo nell’apprendimento.
Ma sapete una cosa? Nel 99% dei casi, il bambino o la bambina non ha niente, recuperando nel giro di un anno scolastico tutte le carenze!
Mi sono chiesta più volte se voi vi foste mai domandati come reagiscono i vostri figli a tutte queste chiacchiere non vere sulla loro capacità di apprendimento. Vi siete mai chiesti cosa provano? Come stanno? Cosa pensano di tutte quelle ricerche mediche e quelle esercitazioni alienanti, ai quali vengono sottoposti anche solo perché hanno una pessima scrittura? Vi siete mai chiesti guardando la calligrafia di un medico se anche lui fosse disgrafico?
Ve lo dico io cosa pensano i nostri figli! Pensano di essere inferiori, di essere diversi, stupidi, non capaci come i loro compagni di classe. E la loro psiche lentamente cambia e diventa brutta. Perdono la loro autostima, diventano tristi, paurosi e a scuola non rendono più, non si sentono capaci e si convincono di non riuscire negli studi; dentro di loro si domandano perché devono continuare a studiare; perché devono andare a scuola, a cosa serve… perché la scuola non brucia!
Io sono molto indignata! con insegnanti impreparati nella didattica che si sentono in diritto di diagnosticare senza averne la competenza.
Sono molto indignata! con la connivenza dei medici psichiatri che devono trovare necessariamente un’anomalia in un bambino che ha solo bisogno di essere rispettato nei suoi tempi di apprendimento, mentre la loro diagnosi è basata su statistiche (vi ricordo che Albert Einstein ha mostrato la sua genialità solo all’università, risultando terribilmente carente in tutti i precedenti corsi di studi, soprattutto in matematica; e nonostante oggi si dica che fosse dislessico, niente e nessuno allora, fortunatamente, gli ha impedito di credere in se stesso e di diventare ciò che tutti noi conosciamo). Vogliamo parlare dei logopedisti? Che uccidono il pensiero del bambino tediandolo con tanti esercizietti che allontanano sempre più il piccolo dalla scuola? E tutto questo pur di non ammettere che quel paziente non ha bisogno del loro aiuto, ma solo di una efficace didattica che loro ignorano completamente.
Ma è tutto un sistema di scarica barile: l’insegnante ai genitori, i genitori al medico, il medico al logopedista e il logopedista sul problema diagnosticato dal medico che purtroppo si può migliorare, ma non curare; e non c’è la cura semplicemente perché non c’è la malattia!
Ma sono indignata anche con voi genitori! Che non avete la pazienza di ascoltarli i vostri figli; che li imboccate come se fossero sempre piccoli, senza svezzarli nel rapporto e nella loro continua e costante crescita di competenze. E questo è un errore grave, molto grave, perché non permettete loro di crescere, di sviluppare indipendenza, di conquistarsi quel pezzettino di mondo a scuola, che solo a loro appartiene.  Non avete voglia di seguire e capire i cambiamenti che la scuola li costringe a sviluppare, non avete la voglia di capire che il vero problema potrebbe essere nel rapporto con voi, con la maestra o con i compagni di classe. Perché è così: quasi sempre il problema scolastico ha le sue profonde radici nel rapporto umano.
Allora non distruggiamo la mente e la vitalità dei nostri figli, abbiate il coraggio e l’umiltà di valutare il vostro rapporto, di considerare quello che la maestra ha con vostro figlio o vostra figlia, prima ancora di intraprendere un percorso diagnostico, che in quanto tale, nella mente del bambino, riporta sempre e comunque a una malattia e quindi a una diversità dai compagni di scuola. Ricordandovi inoltre che oggi, quella che viene comunemente definita dislessia, il più delle volte è un abuso di terminologia e medicalizzazione su bambini sanissimi per questione di business. Non confondiamo le difficoltà didattiche e di rapporto con la scusa della malattia, una malattia che nessuno ha organicamente riscontrato e che si basa solo su statistiche. Eviteremo così di crescere bambini insicuri, ribelli, aggressivi, svogliati, tristi, spaventati e senza autostima.

Dr. Tiziana Cristofari

©Tutti i diritti riservati

martedì 13 ottobre 2015

Relazione non ufficiale del 2° C.d.I. dell'a.s. 2015/2016

2° Consiglio d'Istituto a.s. 2015/2016- 9 ottobre 2015

Presenze dei consiglieri (15 su 18):
rappr. genitori: Ageno (Infanzia), Calza (da Verrazzano), Carelli (da Verrazzano), Carbone (Gianelli), Del Portillo (da Verrazzano), Ruggieri (Manfredi)
rappr. docenti: Balduzzi (Durazzo), Costa (Fermi), Di Donna (Manfredi), Massone (Infanzia), Picasso (da Verrazzano), Roberto (da Verrazzano)
rappr. segreteria: D’Antone, Gorni
dirigente: Angiolani

1. Lettura e approvazione verbale seduta precedente

Letto e approvato all'unanimità.

2. Adozione POF 2015/2016 e indicazioni organico potenziato

Il documento illustrante il Piano dell'Offerta Formativa (P.O.F.) per l'anno scolastico in corso è adottato a maggioranza.
Le principali novità riguardano quanto emerso dal RAV (Rapporto di AutoValutazione) e dall'annesso “piano di miglioramento”: diminuire la variabilità di risultati tra alcuni plessi della primaria e alcune classi della secondaria e rafforzare la competenza digitale degli studenti, in particolare della scuola secondaria di primo grado. Il cosiddetto “curricolo verticale”, cioè l'iter scolastico degli studenti dai 3 ai 14 anni (le competenze disciplinari e civiche che la Scuola si prefigge di garantire ad ogni alunno), già presente dal 2013/2014, è in fase di revisione ma già vigente.
Il DS considera un importante risultato il potenziamento delle cosiddette “funzioni strumentali al POF”, cioè del personale scolastico impegnato a livello di progettazione oltre che di docenza: in questo team è stato inserito un rappresentante della scuola d'Infanzia ed è aumentato il numero degli insegnanti che si occupano della continuità scolastica.
I progetti effettivamente presenti nel POF 2015/2016 sono numerosissimi: oltre a quelli tradizionali dell'orario curricolare (“Coro in classe” per la primaria, “Musica” per l'infanzia, “Sportivamente” per la Durazzo), si aggiungono “Teatro”, “Scuola sicura”, “Italiano L2”, “Conosciamo il cane”…
Il documento completo verrà pubblicato quanto prima sul sito Web dell'Istituto. I genitori ricalcano l'urgenza di aggiornare almeno le parti relative al POF e al Regolamento scolastico.
 
Per quanto riguarda l'organico potenziato, che secondo la nuova legge di riforma scolastica verrà assegnato ad ogni istituto scolastico entro il mese di novembre, le informazioni non sono ancora precise; si tratterà comunque di docenti provvisori, che potranno essere impiegati anche per le supplenze brevi (sino a 10 giorni), in un numero variabile tra un minimo di 3 e un massimo di 8. Questi docenti andranno a potenziare alcune aree così indicate in ordine di priorità:
  1. Potenziamento umanistico, socio-economico e per la legalità
  2. Potenziamento linguistico
  3. Potenziamento laboratoriale
  4. Potenziamento motorio
  5. Potenziamento scientifico
  6. Potenziamento artistico e musicale

3. Integrazione chiusura prefestivi

Gli uffici scolastici resteranno chiusi il 7 dicembre 2015.

4. Eventuale revisione Commissione Mensa a.s. 2015/2016

Alla luce di quanto stabilito nel Regolamento Comunale per le Commissioni Mensa genovesi e in seguito a nuove candidature pervenute nell'ultima settimana di settembre, viene rivisto quanto stabilito nel corso dell'ultimo C.d.I. e così ridefinito l'elenco dei commissari in carica per l'anno scolastico 2015/2016: Angelotti Alessandro, Arcidiacono Manuela, Calogero Sabrina, Capini Chiara Angela, Corti Silvia, Damiano Angela, De Marmels Fiorenza, La Rocca Maria Paola, Poggio Simona, Proietto Loretta, Ragno Valentina, Sciaccaluga Paola, Serain Walter. Come rappresentanti del Comitato Genitori d'Istituto si aggiungono Bellini Chiara e Isola Marina.

5. Concessioni locali palestre

Il Municipio Levante ha recentemente adottato un regolamento circa la concessione temporanea delle palestre degli edifici scolastici di proprietà comunale alle Società Sportive presenti sul territorio. Secondo questo regolamento, è demandata ai Dirigenti Scolastici la stipula dei contratti per l'utilizzo temporaneo degli spazi scolastici, previa comunicazione al Municipio stesso.
Per quanto riguarda il nostro Istituto, sono pervenute richieste da parte dell'Associazione Donne Insieme, della Lega Navale di Genova (sez. di Quinto), e della Società Sportiva Audax di Quinto, interessate a sfruttare la palestra della scuola di via Antica Romana di Quinto in orari pomeridiani e serali.
Il Consiglio d'Istituto incarica il Dirigente Scolastico di valutare e gestire la contrattazione.

6. Adesione Rete LET

I Laboratori Educativi Territoriali (di seguito LET) sono associazioni, cooperative, comitati di volontariato, scuole, che hanno lo scopo di offrire a bambini/e, ragazzi/e tra i 3 e i 18 anni occasioni di incontro, gioco e crescita. La Rete per il Municipio Levante è capeggiata dal Meeting Club e comprende molte associazioni con cui l'IC Quinto Nervi ha già positivamente collaborato (Fabbrica Musicale, AltreMenti, Il Sogno di Tommi, Dafne, Ente Parco Portofino, ecc.).
Il Consiglio d'Istituto delibera l'adesione dell'Istituto alla Rete.

7 e 8. Comunicazione del Dirigente e del Presidente del Consiglio d'Istituto

Calza informa il Consiglio della possibilità di organizzare delle proiezioni del documentario “Nessun fuoco. Nessun luogo”, diretto da Carla Grippa e Marco Bertora e dedicato al tema dei senzatetto.
Il film, girato nel 2015 interamente a Genova grazie al patrocinio e al sostegno economico di Caritas Italiana, Caritas Diocesana di Genova, Comune di Genova, Università degli Studi di Genova, Fio.Pds (Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora), Fondazione Casa della Carità, è un'occasione da non perdere soprattutto per la scuola, per affrontare seriamente un tema importante come quello della povertà. Il Consiglio approva e incarica Calza e il Dirigente di individuare la soluzione più pratica per garantire almeno agli studenti più grande la visione del film.
 
Ruggieri informa il Consiglio circa la situazione del plesso di via Somma 73, la cui via d'accesso lato mare è sbarrata dalla notte del 14 settembre 2015, con comprensibile disagio di tutte le famiglie delle scuole, del personale scolastico e, soprattutto, delle bambine e dei bambini che le frequentano. La richiesta di rimozione del blocco è stata avanzata dall'amministratore del civico 4 di via Aurelia (lo stabile colpito e danneggiato dalla tromba marina del 14/IX/15) all'Ufficio Comunale competente (Ufficio Pubblica Incolumità), in quanto non sussiste più il motivo che ne ha imposto la chiusura. Il Comitato è in contatto con l'amministratore, ma si ripromette, in caso di ulteriori ingiustificati ritardi, di intervenire in maniera più incisiva, riservandosi di coinvolgere nella richiesta di risoluzione del problema anche la scuola.

mercoledì 7 ottobre 2015

Oggi, sul Secolo!


















Grazie a Edoardo Meoli, per il puntuale interessamento.

Ora sapete per bene della raccolta firme sulla piscina di Nervi, di altre richieste e iniziative, e il contesto in cui muoversi. In realtà, raccolta firme e altre iniziative saranno coordinate dal Comitato Genitori, presieduto da Mariacristina Ruggieri (per dare a CesarA quel che è di Cesare ;-) ). 

Si tratta di uno stimolo per la cittadinanza tutta, in primis quella dell'area interessata, per far capire che l'UTENZA chiede a gran voce la riapertura dell'impianto.

Questo di concerto con il Municipio XI, che ha appena chiuso un tavolo di "progettazione partecipata" sulla piscina, in vista di un finanziamento europeo per la riqualificazione dell'impianto, dove eravamo presenti come genitori del comprensivo.

INSOMMA, SPERO ABBIATE COLTO L'IMPORTANZA. FIRMATE, FACCIAMOLA SENTIRE, LA "GRAN VOCE"!

Saluti,
De pres

domenica 4 ottobre 2015

Il gioco artistico!


La giornata nazionale delle Famiglie al Museo
Musei Civici, 4 ottobre 2015
F@Mu, già patrocinata da EXPO2015, ha avuto quest’anno come tema conduttore "Nutriamoci di Cultura per crescere".

Bene, noi abbiamo scelto il "museo a chilometro zero": le Raccolte Frugone, presso i giardini di Nervi. L'iniziativa s'intitolava: "Quel quadro, e il suo giocattolo fedele".

Un mastro giocattolaio è arrivato da Ravenna a interagire con i quadri, portando l'opera nel mondo dei bambini, insufflandole una seconda anima. Non ho usato il verbo "calare", l'opera non si cala nel gioco, la sensazione è che si elevi.

Roberto Papetti è artista nel senso etimologico del termine, un ma(e)stro. Si sente in lui il respiro dei migliori: Gianni Rodari, Bruno Munari, Mario Lodi. Di quest'ultimo fu a lungo amico, mi rivela.
Negli accenni alla lentezza come valore traspare la sua collaborazione con il compianto maestro Gianfranco Zavalloni, già omaggiato in questo blog, QUI!

In un museo, quindi, può capitare che: 




L'elmo di un cavaliere viene assemblato con mestoli e cassetti.





L'archibugio di un soldato piemontese, nel mondo dei giochi, spara bototalco e fischia. 




Sotto il cappello della bimba di un ritratto si nascondono i giochi del suo tempo, fatti di povere cose, capaci di stupire più di qualsiasi videogames.








Il busto bronzeo del mecenate, il cavalier Frugone, può diventare un contenitore di matasse colorate, visto che lui trattava la lana. 

Figuriamoci cosa può succedere ai mulini di un altro quadro, trasformati in cucalle e cucchiai di legno volteggianti. Può capitare anche una pipa che soffia a mezz'aria una pallina di midollo di sambuco.

La barca dei migranti, è povera, precaria e affollata di omini- sorpresa degli ovetti di cioccolato.





  
Idee, marchingeni. Artigianato, materia, natura, cultura, pedagogia. Forme, stili, colori. Lentezza, pace, semplicità, senso, stupore. Tatto, vista, udito. 

Sarebbe bello avere sempre a che fare con persone così, anche nella Scuola. Aiutano a cogliere il valore generale dell'infanzia, non solo come stagione della vita, ma come fondamento "culturale" di una civiltà. Magia pura, anzi pura realtà magica.
Grazie, musei, grazie maestro!

Lorenzo Calza