mercoledì 29 ottobre 2014
Intelligenza emotiva: istruzioni per l'uso
Il 5 novembre l'Istituto Comprensivo Quinto Nervi presenta il primo di una serie di incontri di formazione rivolti a noi genitori.
La sede è quella, elegantissima, del salone di Piazza Duca degli Abruzzi, messo a disposizione gratuitamente dal Municipio Levante, e l'orario è dalle 17.00 alle 19.00.
Riporto la locandina che elenca tutti gli appuntamenti, in modo che ognuno possa segnarsi le date e farsi una prima idea degli argomenti in gioco, per quanto in questi giorni se ne stia già parlando nelle varie assemblee di classe.
Bisognerà ritornarci sopra, comunque, perché quello di "Leggere le emozioni" è un percorso nuovo e stimolante e soprattutto perché fa parte di un progetto didattico e formativo, appunto, su cui la scuola dei nostri figli ha concentrato molte energie e ha coinvolto molte risorse.
L'argomento di mercoledì è talmente affascinante e talmente vasto... le emozioni... urca! che non so proprio come quelle due ore a disposizione potranno contenerlo.
Quand'ero ragazza, essere definitiva "emotiva" non equivaleva a un complimento. Esserlo o dimostrarlo, che poi era lo stesso, implicava una certa debolezza di carattere, una specie di incapacità di giudizio che ti avrebbe impedito di emergere, di affermarti. Era quello che ci veniva chiesto, soprattutto a noi ragazze.
Personalmente, ho scoperto tardi che quel modo di voler essere, un po' duro, poco romantico, troppo sarcastico, era semplicemente un errore di valutazione che non mi stava aiutando granché, perché le emozioni sono quelle che ci permettono di capire davvero quello che ci sta capitando e quello che succede attorno a noi.
Aiutare i miei figli a crescere anche emotivamente è per me il compito da genitore più difficile, forse proprio perché ho faticato tanto a trovare un equilibrio con la mia autostima. E così, giusto per terrorizzare ulteriormente -se possibile- la bravissima moderatrice dell'incontro di mercoledì, mi aspetto davvero e finalmente tutte le risposte ai miei dubbi!!!
;)
lunedì 27 ottobre 2014
I guardiani della nostra galassia!
Nel week-end scorso è toccato a Genova Quinto. Ne parliamo qui, perché tutto è partito da un gruppo di genitori, frequentatori assidui dei Giardini Pubblici della località di levante.
Si è riunito un Comitato, coordinato egregiamente dalle mamme Germana Carelli e Teresa Gigliotti. In sinergia con il Municipio IX, che ha fornito i materiali di base, ci si è buttati nel lavoro di primo "giardinaggio". Decine di genitori e bambini al lavoro, con guanti, rastrelli, cesoie. Nel giro di tre giorni, uno dei piccoli parchi più belli della città ha cambiato volto. Ora si vede il mare.
Alcuni, giustamente, hanno fatto notare che già paghiamo le tasse, e questi lavori non toccherebbero ai cittadini. Ma questo è un altro capitolo, che spetta all'amministrazione argomentare. Per quel che ho imparato io, se queste cose procedono per capitoli di bilancio, pratiche burocratiche ecc ecc, si perdono tempo ed energie.
Bellezza contro bruttezza 1-0, palla al centro!
Lorenzo (non De Pres)
martedì 21 ottobre 2014
Fortuna non è cieca.

Lorenzo Calza
mercoledì 15 ottobre 2014
Il futuro di via Casotti...
Venerdì 3 ottobre si è tenuta una riunione
tra i rappresentanti delle classi di via Casotti e il nuovo Dirigente scolastico,
dr. Marzio Angiolani, nel corso della quale sono state illustrate le
problematiche del plesso scolastico ed in particolare gli aspetti relativi alla
sicurezza della struttura.
Ecco un resoconto di quanto
detto.
I primi due
piani dell'edificio, adibiti fino allo scorso anno scolastico ad ospitare la
succursale del liceo King, sono stati “abbandonati” dalla Provincia di Genova,
ente competente alla loro gestione. Di conseguenza non risultano attualmente
presidiati. Ciò causa notevoli difficoltà al personale ATA (bidelli)
soprattutto in occasione di entrate o uscite fuori orario. Il personale infatti
deve scendere al piano terra, di fatto lasciando temporaneamente incustoditi i
locali della scuola media. A parte il disagio del personale, ne deriva che una
parte del plesso scolastico non può essere presidiata a sufficienza. Si
provvederà quindi all'installazione di un video citofono per facilitare gli
accessi, ma risulta indispensabile limitare al minimo entrate e uscite fuori
orario.
Agibilità
aule.
Nel corso dell'estate il Comune ha provveduto a
redigere, tramite un tecnico incaricato, una perizia sul livello di sicurezza
strutturale dell'edificio.
I risultati della perizia hanno escluso
problematiche strutturali ma hanno evidenziato problemi circa la stabilità
dei controsoffitti. Ciò ha reso temporaneamente inagibili alcune aule fino
all'esecuzione di interventi di consolidamento dei controsoffitti. Questo è il
motivo per cui alcune classi sono state spostate in altre aule.
Pur rendendosi
conto del disagio, il dirigente ha sottolineato che lo spostamento è una
misura resasi necessaria per motivi di sicurezza.
Alcuni genitori
hanno poi manifestato l'esigenza di realizzare piccoli interventi destinati a
migliorare il comfort degli alunni (per esempio l'installazione di tende per il
sole), eventualmente anche con fondi propri dei genitori. Il dirigente
scolastico ha manifestato apprezzamento per tale disponibilità ricordando
comunque che l'installazione di qualsiasi elemento all'interno delle classi è
soggetto a regole specifiche (classificazione antincendio, etc.).
Sicurezza
antincendio del plesso scolastico.
Come noto
l'edificio di via Casotti non è dotato di scala antincendio. Il dr.
Angiolani ha comunicato che il Comune (proprietario dell'immobile) ha
finalmente stanziato la somma necessaria per la realizzazione dei lavori. E'
prevista la realizzazione di una nuova scala antincendio interna con
contestuale rifacimento dei servizi igienici e di un ascensore.
La gara
d'appalto per i lavori dovrebbe partire entro fine anno e i lavori dovrebbero
iniziare a giugno 2015 per terminare entro settembre 2016. L'inizio delle
procedure per i lavori di messa in sicurezza è sicuramente una buona notizia
anche se l'entità dei lavori renderà difficoltosa la necessaria divisione tra
area di cantiere ed aule all'interno dell'edificio, tanto che si sta valutando
anche l'ipotesi di trasferire le classi in altre sedi durante i lavori. Ad oggi
è solo un'ipotesi su cui si sta lavorando, nessuna decisione è stata ancora
presa, ma sicuramente la soluzione del problema non sarà semplice e in ogni
caso si dovranno sopportare dei disagi.
Roberto Boni
genitore scuola C. Durazzo - succursale di via Casotti
giovedì 9 ottobre 2014
ALLERTA (in tutti i sensi)!
Stamattina, giro di sms tra mamme. "Degli Slavi" avrebbero provato a rapire un bimbo in una scuola, si invita a stare tutti all'erta. Facciamo così, se la cosa è vera e confermata, ci messaggiamo tutti per avvisarci che è stata inoltrata denuncia, per specificare bene i dettagli dell’episodio ecc. ecc. Visto che ne va della incolumità delle nostre creature.
Ma se appuriamo che la notizia non è vera, stavolta, direi che è il caso di andare fino in fondo. Facciamo una bella catena “al contrario”, risaliamo alla fonte prima della notizia, e la denuncia la inoltriamo in tutt’altra direzione.
Oppure no, non denunciamo nessuno ma ne parliamo fra di noi, magari tenendoci come sottofondo "il Babau" di Dino Buzzati, e la coscienza civile di tutti.
Ci state?
Io, "a questo giro", non lascerei cadere la questione.
De Pres
Ma se appuriamo che la notizia non è vera, stavolta, direi che è il caso di andare fino in fondo. Facciamo una bella catena “al contrario”, risaliamo alla fonte prima della notizia, e la denuncia la inoltriamo in tutt’altra direzione.
Oppure no, non denunciamo nessuno ma ne parliamo fra di noi, magari tenendoci come sottofondo "il Babau" di Dino Buzzati, e la coscienza civile di tutti.
Ci state?
Io, "a questo giro", non lascerei cadere la questione.
De Pres
venerdì 3 ottobre 2014
Il tunnel del rappresentante di classe
C'è un aforisma di Geppi Cucciari che a parer mio si adatta con esemplare concisione alla situazione del rappresentante di classe:
SE NON RIESCI A USCIRE DAL TUNNEL, ARREDALO!
E' un mestiere difficile, si sa, e soprattutto è un mestiere non retribuito, il che lo rende ancor meno desiderabile per la maggior parte dei genitori che, ogni anno, "ricominciano" la scuola assieme ai propri figli.
Nonostante le premesse, bisogna che ne parliamo e che se ne parli, perché il Consiglio d'Istituto, una decina di giorni fa, ha fissato le date per le prossime elezioni dei rappresentanti di classe:
Mica facile, per carità.
Tra l'altro c'è la questione su accennata del tunnel: una volta dentro, difficile uscirne... e allora molto meglio mettere le cose in chiaro subito e approfittare di queste settimane per informarsi su quelli che sono i doveri del rappresentante di classe, ma, soprattutto, sui suoi diritti.
E questo discorso sui diritti del rappresentante di classe vale soprattutto per chi, nel tunnel, vuole infilarci qualcun altro.
Tanto per cominciare, il rappresentante di classe è o dev'essere consapevole che la scuola è una comunità di educatori inserita in un territorio fisico e sociale determinato: al centro stanno tutti i bambini -tutti tutti, eh?-, e intorno gli adulti che se ne occupano, insieme, collaborando laddove possibile e laddove è lecito con uno spirito positivo e costruttivo.
Con questa consapevolezza, il suo compito è principalmente quello di mantenere aperti i canali comunicativi tra gli educatori professionisti, che si occupano dei nostri figli all'interno degli edifici scolastici (dal dirigente ai collaboratori scolastici, ai docenti), e l'insieme degli educatori non professionisti che stanno fuori, cioè noi genitori.
Ecco allora che il rappresentante è e deve essere il tramite tra l'interno delle aule e l'esterno dei cortili, e viceversa: non entra nelle aule, ma non entra neppure nelle case degli altri genitori, non si occupa di casi individuali (mai!) e, quando riferisce o raccoglie proposte/suggerimenti/richieste esplicite, da una parte o dall'altra, ha sempre fisso in testa il benessere dell'intero gruppo di alunni che costituisce la classe.
Mica facile, ma si fa.
D'altra parte la posta in gioco è talmente preziosa (stiamo parlando della vita scolastica di bambini: per molti versi, del loro futuro), che ci si entusiasma solo a pensarci.
Va da sé, allora, che l'unica dote indispensabile al rappresentante di classe è la buona volontà, quella buona volontà che, a cercarla bene, è in ognuno di noi.
Altrimenti avremmo preso un cane. O no?
Le cose, in fondo, sono molto meno complicate e impegnative di quanto si creda: eleggiamo uno di noi per ogni classe, magari il primo (più spesso la prima: papà! dove siete???) che apre bocca per dire "vabbé..." o "se proprio non c'è nessun altro...", e poi collaboriamo con serenità e buon senso affinché la vita a scuola di tutti gli alunni dell'Istituto Comprensivo sia la migliore possibile.
Basta un po' di buon senso per comprendere che il rappresentante di classe non è tenuto a fare collette o casse scolastiche -peraltro vietate dalle leggi di contabilità dello Stato-, non è l'organizzatore delle attività che si svolgono in orario extrascolastico (i docenti assegnano i compiti all'intera classe, non solo al/la figlio/a del rappresentante...), non è tenuto a distribuire fotocopie, inviti a feste di compleanno, non è tenuto a sovrintendere l'uscita da scuola di tutti gli alunni, non è tenuto a ordinare libri o materiale scolastico di altra natura per l'intero gruppo-classe.
Ovvio che possa farlo, ma è bene ricordare che non è un suo dovere e che le iniziative intraprese per agevolare, quando occorre, un insegnante e la sua classe, devono sempre essere condivise dalla maggior parte dei genitori di quella classe.
In bocca al lupo!
SE NON RIESCI A USCIRE DAL TUNNEL, ARREDALO!
E' un mestiere difficile, si sa, e soprattutto è un mestiere non retribuito, il che lo rende ancor meno desiderabile per la maggior parte dei genitori che, ogni anno, "ricominciano" la scuola assieme ai propri figli.
Nonostante le premesse, bisogna che ne parliamo e che se ne parli, perché il Consiglio d'Istituto, una decina di giorni fa, ha fissato le date per le prossime elezioni dei rappresentanti di classe:
- lunedì 27 ottobre: classi prime scuola secondaria
- martedì 28 ottobre: scuole d'infanzia, scuole primarie e classi seconde scuola secondaria
- mercoledì 29 ottobre: classi terze scuola secondaria
Mica facile, per carità.
Tra l'altro c'è la questione su accennata del tunnel: una volta dentro, difficile uscirne... e allora molto meglio mettere le cose in chiaro subito e approfittare di queste settimane per informarsi su quelli che sono i doveri del rappresentante di classe, ma, soprattutto, sui suoi diritti.
E questo discorso sui diritti del rappresentante di classe vale soprattutto per chi, nel tunnel, vuole infilarci qualcun altro.
Tanto per cominciare, il rappresentante di classe è o dev'essere consapevole che la scuola è una comunità di educatori inserita in un territorio fisico e sociale determinato: al centro stanno tutti i bambini -tutti tutti, eh?-, e intorno gli adulti che se ne occupano, insieme, collaborando laddove possibile e laddove è lecito con uno spirito positivo e costruttivo.
Con questa consapevolezza, il suo compito è principalmente quello di mantenere aperti i canali comunicativi tra gli educatori professionisti, che si occupano dei nostri figli all'interno degli edifici scolastici (dal dirigente ai collaboratori scolastici, ai docenti), e l'insieme degli educatori non professionisti che stanno fuori, cioè noi genitori.
Ecco allora che il rappresentante è e deve essere il tramite tra l'interno delle aule e l'esterno dei cortili, e viceversa: non entra nelle aule, ma non entra neppure nelle case degli altri genitori, non si occupa di casi individuali (mai!) e, quando riferisce o raccoglie proposte/suggerimenti/richieste esplicite, da una parte o dall'altra, ha sempre fisso in testa il benessere dell'intero gruppo di alunni che costituisce la classe.
Mica facile, ma si fa.
D'altra parte la posta in gioco è talmente preziosa (stiamo parlando della vita scolastica di bambini: per molti versi, del loro futuro), che ci si entusiasma solo a pensarci.
Va da sé, allora, che l'unica dote indispensabile al rappresentante di classe è la buona volontà, quella buona volontà che, a cercarla bene, è in ognuno di noi.
Altrimenti avremmo preso un cane. O no?
Le cose, in fondo, sono molto meno complicate e impegnative di quanto si creda: eleggiamo uno di noi per ogni classe, magari il primo (più spesso la prima: papà! dove siete???) che apre bocca per dire "vabbé..." o "se proprio non c'è nessun altro...", e poi collaboriamo con serenità e buon senso affinché la vita a scuola di tutti gli alunni dell'Istituto Comprensivo sia la migliore possibile.
Basta un po' di buon senso per comprendere che il rappresentante di classe non è tenuto a fare collette o casse scolastiche -peraltro vietate dalle leggi di contabilità dello Stato-, non è l'organizzatore delle attività che si svolgono in orario extrascolastico (i docenti assegnano i compiti all'intera classe, non solo al/la figlio/a del rappresentante...), non è tenuto a distribuire fotocopie, inviti a feste di compleanno, non è tenuto a sovrintendere l'uscita da scuola di tutti gli alunni, non è tenuto a ordinare libri o materiale scolastico di altra natura per l'intero gruppo-classe.
Ovvio che possa farlo, ma è bene ricordare che non è un suo dovere e che le iniziative intraprese per agevolare, quando occorre, un insegnante e la sua classe, devono sempre essere condivise dalla maggior parte dei genitori di quella classe.
In bocca al lupo!
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